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Egitto: rimpasto islamista di governo

(7 Gennaio 2013)

Cambia il ministro delle Finanze, mentre funzionari dell'FMI arrivano al Cairo per discutere del prestito da 4.8 miliardi di dollari. Proteste popolari contro l'austerity.

afpnena

(Foto: AFP)

dalla redazione

Roma, 7 gennaio 2013, Nena News - Nel giorno in cui le autorità egiziane incontrano i funzionari del Fondo Monetario Internazionale per discutere del prestito di 4.8 miliardi di dollari, Morsi procede con un rimpasto di governo: entrano altri quattro islamisti e cambia il ministro delle Finanze, nell'obiettivo di porre fine alle proteste popolari per le politiche di austerity promosse dei Fratelli Musulmani.

Ad occupare la poltrona del dicastero delle Finanze è ora Al Mursi Al-Sayez Hegazi, esperto di finanza islamica e molto vicino al pensiero del presidente Morsi. Hegazi ha sostituito Mumtaaz Al-Saeed, economista dell'Università di Alessandria. E gli islamisti guadagnano nuovi dicasteri: ora controllano otto dei 35 ministeri con portafoglio del governo egiziano. "Morsi vuole assicurarsi che il suo gabinetto condivida gli orientamenti della maggioranza", ha commentato il professore Mustapha Kamel Al-Sayyid, docente alla Cairo University.

Bloccati per il momento gli aumenti delle tasse, centrali nel definire l'accordo con l'FMI già siglato a novembre. L'approvazione definitiva era stata però posposta a causa delle proteste popolari scoppiate a seguito dell'annuncio del referendum popolare sulla nuova Costituzione egiziana, duramente criticata dalle opposizioni laiche e liberali.

Oggi funzionari dell'FMI hanno raggiunto Il Cairo per definire i termini dell'accordo, che potrebbe ulteriormente danneggiare i Fratelli Musulmani, in calo di consenso proprio a causa delle condizioni poste dall'FMI: aumento delle tasse, misure di austerity e politiche neoliberiste. Tutte politiche ben accolte dall'Occidente e che attirerebbero investitori stranieri, ma che andrebbero a colpire gli strati più poveri della società egiziana.

Nena News

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