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Harriet Allsopp: «I kurdi siriani, né con Assad né con le opposizioni»

(1 Marzo 2013)

Anche il Pyd è per l'autonomia democratica, teorizzata per primo da Abdallah Ocalan. Con la crisi del regime a Qamishli vince il modello iracheno

allsoppkur

Immagine dal vvanwilgenburg.blogspot.com

di Giuseppe Acconcia*

Roma, 1 marzo 2013, Nena News - Anche il Pyd è per l'autonomia democratica, teorizzata per primo da Ocalan. La ricercatrice Harriet Allsopp ha vissuto nel Kurdistan siriano, mentre i Servizi segreti tenevano direttamente sotto controllo la sua attività di ricerca a Qamishli, nel nord-est del Paese. Dopo il suo lavoro per l'Università di Birkbeck sta per uscire il suo ultimo libro: «The kurds of Syria: political party and identity in the Middle East» (I.B. Tauris).

Cosa sta cambiando tra i kurdi siriani con l'aggravarsi della crisi?
È un grande momento per l'unità kurda. La formazione del Consiglio nazionale kurdo (Knc, nato nell'ottobre del 2011, ndr) ha permesso che partiti frazionati si unissero in un unico movimento politico. C'è un impegno reale per mettere in sicurezza il territorio. I kurdi lavorano insieme nei comitati popolari per evitare scontri e conflitti.

Quali sono le richieste della principale formazione kurda siriana il Partito democratico unito (Pyd)?
Il Pyd è un partito autenticamente legato alla storia politica siriana. Si è formato nel 2003 quando il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) è stato espulso dalla Siria. Contemporaneamente nasceva il partito kurdo iraniano Pjak. Il Pyd si è stabilito come partito illegale e distinto dal Pkk, ma ha subito cercato un accordo implicito con il governo siriano. Lo sviluppo del Pyd è stato chiaramente influenzato dalla presenza non ufficiale di Abdullah Ocalan in Siria e Libano.

Possiamo delineare le connessioni tra kurdi siriani e turchi?
Pkk e Pyd condividono la stessa ideologia sebbene siano due partiti distinti. I due movimenti sono poi indirettamente interconnessi perché fanno parte del Comitato nazionale di coordinamento per il cambiamento democratico. Il Pyd tenta di rivendicare la sua identità autenticamente siriana. Anche se mantiene una forma di lealtà alla leadership politica di Abdullah Ocalan, non controlla una struttura paramilitare come il Pkk. Gli affiliati al principale partito kurdo siriano ricordano bene come la presenza del Pkk in Siria non abbia in nessun modo favorito le rivendicazioni di autonomia dei kurdi siriani. La cooperazione tra governo siriano e turco contro il Pkk, culminata nell'espulsione di Ocalan dalla Siria nel 1998, non ha certo giovato agli interessi dei kurdi in questo Paese.

Fino a che punto il partito siriano segue invece il modello di indipendenza del leader kurdo iraqeno Massoud Barzani?
I kurdi siriani sono più vicini al modello di autonomia iraqena che turca. Si concentrano sulla decentralizzazione economica. Certo non è chiaro quale forma prenda un'eventuale autonomia dei kurdi siriani, se parte di un'area geografica unica o con un'indipendenza più accentuata. L'autonomia dovrebbe essere costruita ridisegnado le mappe del Paese. Ma il Pyd sembra avere un'idea diversa su come organizzare il Paese, una sorta di autogoverno, parte della filosofia politica di Ocalan dell'autonomia democratica del popolo e delle istituzioni civili, per questo non è chiaro quale potere politico mantengano sul governo centrale. Non chiedono semplicemente una decentralizzazione politica, il Pyd vorrebbe una forma di governo locale su base sociale e dal basso.

È molto complesso in questa fase capire quale sia il rapporto tra kurdi siriani e regime di Assad.
Il Pyd nega di avere relazioni con il governo siriano. Assad non vuole che i kurdi siano coinvolti nella crisi. Dopo la militarizzazione della rivolta siriana del giugno scorso, il governo è stato costretto a concentrarsi sul controllo di Damasco e Aleppo, lasciando le aree kurde a loro stesse. Assad ha permesso ai kurdi di controllare il loro territorio. E così la percezione è che il Pyd stia cooperando con Assad, ma non è così. Questo vuoto serve ad Assad per gestire la questione kurda. Nelle presenti tensioni lo scontro è tra nazionalismo arabo siriano e l'opposizione islamista. Il nazionalismo kurdo ancora una volta non ha spazio nell'identità araba dello Stato. I kurdi non vogliono neppure uno stato islamico quindi non sono coinvolti nei temi fondamentali che guidano queste rivolte. I kurdi siriani vorrebbero subito delle garanzie per le loro richieste nazionaliste.

Qual è il posto dei kurdi all'interno del Consiglio di opposizione?
A questo punto i kurdi sono, da una parte, contro il regime e, dall'altra, contro l'opposizione araba. I kurdi sanno di poter ottenere i propri diritti solo partecipando all'opposizione araba. Il loro scopo è di non essere trattati come minoranza nazionale. Quindi i kurdi sono contro il governo perché spingono per un riconoscimento nazionale dei loro diritti. Tuttavia, parte dell'opposizione non kurda stigmatizza il movimento kurdo come sepratista, questo ha spinto i kurdi a combattere autonomamente.

* Questa intervista e' stata pubblicata il 28 febbraio 2013 dal quotidiano Il Manifesto

Nena News

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