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La marea bianca e blu

La marea bianca e blu

(29 Maggio 2010) Enzo Apicella
Mentre l'attenzione dei media è tutta rivolta alla "marea nera" nel Golfo del Messico, continua il blocco navale di Gaza

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(Palestina occupata)

Caro signor Obama, GO HOME!!!

(26 Marzo 2013)

La recente visita di Obama in Israele è una conferma della linea sin qui adottata dall’amministrazione USA, una strategia che punta a rinsaldare l’ alleanza con i paesi del Golfo, la Turchia, l’Egitto e al tempo stesso riafferma che l’occupazione israeliana è strategica per i suoi disegni egemonici . La politica di Washington mira a normalizzare la regione e a rimuovere, con ogni mezzo, qualsiasi forma di opposizione e di ostacolo al progetto di Grande Medio Oriente. Durante la sua visita in Israele, Obama e con lui i vertici dell’amministrazione USA, hanno aggiornato i piani e le strategie di aggressione ai popoli dell’area, ed in modo particolare alle forze che compongono il Fronte di Resistenza Antimperialista e alla resistenza palestinese. Le forze imperialiste e reazionarie vedono nella lotta per l’indipendenza e per la sovranità dei popoli, compresa quella del popolo palestinese e delle masse arabe, una minaccia al loro sistema di dominio e di sfruttamento. Lo scenario internazionale è contrassegnato da una competizione interimperialista per il controllo delle risorse e per l’egemonia politica ed economica. Questa competizione resa ancora più dura dalla crisi sistemica, sta trascinando i popoli dell’area e del Mediterraneo in un permanente stato di conflitto e di aggressione. In questo quadro risulta ancora più evidente quanto il processo di liberazione palestinese si scontri con gli interessi degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Per queste ragioni, da parte di Obama non c’è stata ne ci poteva essere alcuna apertura o passaggio concreto verso la nascita dello Stato di Palestina.

La politica statunitense aggiorna gli strumenti e le alleanze utili al suo sistema di domino imperialista. E’ su questa linea che gli Stati Uniti dell’amministrazione Obama hanno rafforzato la cooperazione commerciale e militare con Tel Aviv, aggiornando lo "United States Israel Enhanced Security Cooperation Act of 2012", che nella sua edizione del 2013 prevede ulteriori finanziamenti , collaborazioni, forniture scientifiche e militari volte a rafforzare il regime sionista. Da questi atti politici prendono corpo le parole di Obama a sostegno della sicurezza di Israele e la scelta deliberata di minimizzare la colonizzazione sionista della Palestina. Centrando il suo discorso,di fronte a Netanyhau, sulla necessita di riconoscere l’ebraicità dello Stato Israeliano anche da parte palestinese, il Presidente degli Stati Uniti ha affermato una sorta di diritto “divino o naturale” sull’esistenza di questa enclave coloniale e razzista in Palestina.

Giustamente le istituzioni, le organizzazioni politiche palestinesi hanno risposto con forza a questo insulto e a queste provocazioni. Siamo vicini e solidali con il movimento di liberazione palestinese e con le manifestazioni di protesta che hanno accompagnato la visita del capo politico della potenza imperialista statunitense che sostiene l’infame occupante sionista. Un infamia quella dell’occupazione israeliana che senza l’ appoggio di Washington non avrebbe retto i 65 anni di dura e gloriosa resistenza popolare palestinese e araba.

Cogliamo l’occasione di questa nota, per esprimere sempre più il nostro sostegno militante alla lotta dei prigionieri palestinesi; nei prossimi giorni saremo di nuovo nelle piazze italiane per sostenere il diritto alla libertà per la Palestina e per i suoi figli.

24 MARZO 2013

Rete dei Comunisti

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