">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Storie

Storie

(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Ancora un libro di Giampaolo Pansa: "I vinti non dimenticano".

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Ora e sempre Resistenza)

Il 25 Aprile non è morto ma versa in gravi condizioni

(29 Aprile 2013)

Se giovedì qualcuno, ignaro del calendario, si fosse trovato per caso a passare da Pescara, tutto avrebbe immaginato tranne che fosse il 25 Aprile. Avrebbe piuttosto pensato a una qualche triste celebrazione del ventennio visto che due piazze centrali della città ospitavano manifestazioni di fascisti. Sembra incredibile ma è esattamente ciò che è accaduto. Veniamo ai fatti. Circa dieci giorni fa, compagni del Pcl scoprono su internet un farneticante volantino di Forza Nuova nel quale si annunciava un presidio per il 25 Aprile. Immediatamente, ci siamo messi in contatto con l'Anpi per informarli dell'inaudita iniziativa e contemporaneamente (visto che sappiamo come vanno certe cose) abbiamo cominciato ad organizzare un presidio antifascista nella stessa piazza dove i fasci avrebbero dovuto tenere la loro manifestazione. Sono seguiti giorni di notizie contrastanti e alla fine il 24, veniamo a sapere che la “grande” mediazione istituzionale, ha prodotto il brillante risultato dell'inversione delle piazze. Cioè, l'Anpi otteneva la piazza più centrale e i fasci venivano sposati nella piazza precedentemente concessa all'associazione partigiani (una piazza sul mare assai più frequentata).
Ovvio che a quel punto non restava che far circolare l'invito al nostro presidio tra il maggior numero di organizzazioni potenzialmente interessato a una simile iniziativa. Risultato? Al nostro presidio, ci siamo ritrovati una quindicina di compagni praticamente tutti del Partito Comunista dei Lavoratori e il seguito lo potete immaginare. All'arrivo degli indegni è scoppiato il putiferio e naturalmente, la polizia ha cominciato vigorosamente a minacciare e contenere noi, intimandoci di abbandonare la piazza, visto che Fn era autorizzata mentre noi no. Tra provocazioni e sbeffeggiamenti si è andati avanti per più di due ore ma, quindici eravamo e quindici siamo rimasti. Il resto della Pescara antifascista? Non pervenuta. Non ci sono elezioni a breve, la situazione era ad altissimo rischio e naturalmente, i partiti della sinistra e i loro liderini di cartone, hanno pensato bene di starsene tranquilli nella piazza dell'Anpi. Ieri, c'è stata l'ennesima prova delle condizioni drammatiche nelle quali versa la sinistra politica e sociale e il Pcl, per quanto piccolo è ormai l'unico riferimento certo. E' una consapevolezza che i compagni presenti ieri hanno avuto modo di veder confermato dai fatti. Se in questo paese, la memoria della liberazione non fosse puro esercizio retorico, questore e prefetto non potrebbero restare un minuto di più al loro posto ma sappiamo bene che ciò non avverrà. Al massimo, la richiesta inconcludente servirà al buon Acerbo (che ieri, probabilmente faceva il riposino pomeridiano) per un titoletto sul giornale.
La memoria della lotta partigiana di liberazione, vive nel presente con atti e fatti concreti. Delle sole parole, non è più il tempo.

26 aprile 2013

PCL Abruzzo

4125