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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Di lavoro si muore)

Un altro grave incidente ferroviario: una tragedia annunciata.

(10 Gennaio 2005)

Nei mesi passati vi sono stati segnali preoccupanti.

Certamente non di questa entità ma quanto basta per continuare ad urlare lo stato di agonia del sistema della sicurezza ferroviaria.

Eppure, in quella tratta "internazionale", il binario è unico e nussun dispositivo di sicurezza è adottato se non quello umano.

Si è scelto, infatti, un dispositivo finalizzato a far viaggiare il treno con un solo macchinista. Non a caso questa tecnologia si chiama "uomo morto" (inteso come macchinista in meno). Si è scartata, invece, la tecnologia che consente la "ripetizione dei segnali" che permette di conoscerne lo stato (il colore) in anticipo.

Per evitare questa tragedia, questi lutti, quindi, sarebbe bastato il doppio binario o anche la ripetizione del segnale in macchina.
Invece si decide di dirottare ingenti risorse per "l'alta velocità", mentre ai macchinisti viene fornito il Vacma, un pedale che deve essere schiacciato ogni 55 secondi, un sistema di sicurezza che risale al 1936.
Sono anni che si chiede l'estensione della ripetizione dei segnali su tutte la rete, ma le ferrovie sono interessate solo a tecnologie utili a ridurre i lavoratori.

La sicurezza non può essere finalizzata alla sostituzione del personale: solo un rapporto sinergico fra fattore umano e tecnologia può dare sicurezza.

Il cuore vero del problema sta nelle privatizzazioni che sono state fatte negli ultimi anni.

Dal ‘96 le Ferrovie dello Stato è una moderna Holding che controlla altre 2 società: Trenitalia spa, per la circolazione dei treni e RFI, Infrastrutture spa, proprietaria di binari e linee ferroviarie.

Il trasporto passeggeri, quindi, non è più "servizio pubblico" ma è diventato un business, gestito da aziende con fatturati e bilanci che devono quadrare.

E la sicurezza?
Anzichè investire risorse per l'ammodernamento della rete ferroviaria, per il potenziamento delle linee dei pendolari, del trasporto merci e per la sicurezza, si è smantellato il sistema di trasporto ferroviario pubblico in favore dello sviluppo di una rete prettamente commerciale.

La logica dei privati è anteporre il rapporto fra i costi e i ricavi alla sicurezza.

La privatizzazione e l'esternalizzazione del sistema ferroviario sta andando anche oltre le direttive europee sulla liberalizzazione. E questi sono i risultati.
E quando sono proprio i lavoratori, i macchinisti, i ferrovieri a denunciare i gravi ritardi e l'insicurezza dei treni, l'unica risposta è il loro licenziamento, come è accaduto nella famosa trasmissione Report.

Ma anche questa volta, la colpa sarà la loro.
Anche per questa volta.
E per la prossima?

RdB Coordinamento Nazionale Ministero dell’Economia e delle Finanze

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