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(20 Febbraio 2005)
Nonostante lo sciopero degli assistenti di volo del 21 febbraio sia ormai alle porte e il Vice Ministro Tassone stia cercando di mediare tra le parti, l'attuale vertice Alitalia ha deciso di mostrare i muscoli e di non accettare il confronto con il SULT, cioè la maggiore Organizzazione Sindacale degli Assistenti di Volo.
Nonostante da mesi disapplichi il contratto di lavoro in modo del tutto antisindacale, lo stravolga e lo modifichi unilateralmente, l'Alitalia, in modo borioso e presuntuoso ha disdegnato anche l'ultimo appello del SULT per avviare una trattativa non stop ed ha scelto lo scontro frontale.
Ci chiediamo a chi questo vertice aziendale debba e dovrà rendere conto del proprio operato irresponsabile.
Ci chiediamo perché, pur potendo contare su un contratto di lavoro altamente produttivo e della disponibilità al confronto espressa dal sindacato da mesi, l'Alitalia stia forzando e stressando ogni sua singola norma, mettendo in pericolo l'incolumità e la sicurezza dei lavoratori, oltre che calpestandone la dignità.
Ci chiediamo se tutto ciò sia indice di un comportamento “ideologico”e/o “schizofrenico” o se invece rappresenti la punta di un iceberg sotto il quale si nascondono ben altri interessi e forse la volontà di gettare sui lavoratori la responsabilità di “soluzioni diverse” e ben più traumatiche per Alitalia.
Ci chiediamo se il Governo, nel suo complesso, sia cosciente di che cosa sta accadendo in Alitalia e nel Trasporto Aereo, se sia corresponsabile o meno di tale atteggiamento aziendale.
Ci chiediamo se le forze politiche, di maggioranza e di minoranza, si rendano conto che questo settore non è mai uscito dalla crisi e che se qualcuno vuole definitivamente affossare Alitalia, tentando di scaricarne la responsabilità sul sindacato e sui lavoratori, produrrà uno sconquasso sociale e industriale senza precedenti in questo settore.
Il 21 febbraio gli assistenti di volo dell'Alitalia non sciopereranno per guadagnare di più o per lavorare di meno: si fermeranno per difendere la loro sicurezza, per riaffermare la loro dignità, per tutelare l'utenza, per proteggere l'Alitalia dagli appetiti dei soliti avvoltoi, per difendere il Trasporto Aereo in Italia.
Peccato che questo vertice aziendale non faccia lo stesso !
Siamo amareggiati dal comportamento di questa dirigenza aziendale, preoccupati della sorte di migliaia di lavoratori Alitalia, sconcertati dall'assenza delle istituzioni e delle forze politiche e dal silenzio di gran parte del sindacato.
Ci scusiamo con l'utenza e con i passeggeri che il 21 febbraio non potranno volare: purtroppo non abbiamo però altro strumento se non quello dello sciopero, in un Paese dove il diritto sembra non far più parte del vocabolario quando è riferito a chi lavora.
Fiumicino, 17 febbraio 2005
Sindacato Unitario Lavoratori Trasporti
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