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Sulla non partecipazione al minuto di silenzio per la morte del Papa

Tra tante genuflessioni c'è chi dice no

(12 Aprile 2005)

Giovedì 7 Aprile nella seduta del Consiglio Comunale si è celebrato un minuto di silenzio per la morte del Papa Karol Wojtyla, io in qualità di Capogruppo Consiliare del PRC di Casalecchio non vi ho partecipato.

La motivazione è molto semplice e va ricercata nella scelta di non voler celebrare un simbolo da tutti riconosciuto come uomo di pace e giustizia omettendo scelte che non si possono tacere da parte di una forza Comunista; a partire dall’anticomunismo viscerale (anche se attenuato dopo la caduta dell’Unione Sovietica) per arrivare ai gesti inaccettabili come la “benedizione” a Pinochet portata di persona nell’87 e reiterata nel 93 in occasione delle nozze d’oro del Dittatore Cileno grazie ad una missiva privata.

Per non tralasciare le scelte differenti sulla guerra: la condanna a quella dell’Iraq ma l’accettazione di quella nei Balcani, con il riconoscimento della nazione Croazia del filonazista Tudjman agli inizi del 90 e la beatificazione del Cardinale Stepinac che durante la seconda guerra mondiale benedì i Nazisti che andavano a massacrare i Serbi, i Comunisti e tutti i loro oppositori.

Un Papa che ha chiesto scusa per le Crociate ma che ha continuato imperterrito con modalità precise le sue crociate moraliste:
- contro l’autodeterminazione delle donne in materia di concepimento;
- con l’ottusità integralista di non accettare il controllo delle nascite in Africa per abbattere il problema AIDS;
- con l’ostilità che da sempre distingue la Chiesa nei confronti dei gay.

Queste e tante altre questioni hanno fatto riflettere la mia persona sull’opportunità di aderire al minuto di silenzio per questo uomo. Tra le tanti l’invasione mass mediatica delle nostre vite da parte di tutti gli organi di informazione che prima hanno sciacallato sulla sua malattia e poi ci hanno propinato ore e ore di morale religiosa, di notizie faziose, di un ritrovato integralismo cattolico che, unito al patriottismo che questo Governo di Centro Destra ha rispolverato, ha fatto tornare in auge le tre parole d’ordine della vecchia borghesia guerrafondaia: Dio, Patria, Famiglia.

La morte di un uomo, vecchio e gravemente malato si è così trasformato in un orribile spot pubblicitario integralista a cui nessuno è riuscito a sottrarsi; a cui se qualcuno ne denunciava la manipolazione veniva marchiato d’infamia.

Purtroppo nel nostro Paese muore troppa gente di lavoro, oltre 3 morti al giorno e questo continua imperterrito da tempo senza che nessuno si scandalizzi e inneschi un ondata mass mediatica tale che tutti ne siano a conoscenza. Per i morti sul lavoro non c’è il minuto di silenzio nei Consigli Comunali.

Ecco cari Compagni, in poche parole vi ho spiegato perché non ho aderito al minuto di silenzio per la morte di Papa Giovanni Paolo II, non per cinismo o per anticattolicesimo viscerale, ma perché la morte del Papa si è trasformata in un lavaggio del cervello collettivo dove venivano omessi i fatti per giudicare serenamente questo simbolo del mondo occidentale.

Io ho preferito pensare da solo alla speculazione consapevole che in troppi hanno fatto sulla morte di questo uomo e mi sono dispiaciuto perché, probabilmente, a questo scempio avrebbe avuto il coraggio di dire no.

Casalecchio 2005 Aprile 10

Grazie dell’attenzione

Odorici Marco,
Capogruppo Consiliare PRC
a Casalecchio di Reno

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