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Parova - il PRC sul Portello: una condanna e molti distinguo

Ordine del giorno approvato dal Comitato politico federale del Prc di Padova 11 maggio 2005

(13 Maggio 2005)

Il cpf riunito in data 11 maggio, fa proprie e ribadisce le valutazioni già espresse sui fatti del Portello con il comunicato stampa emesso il giorno stesso dalla Segreteria.

In particolare esprime la propria condanna per l'intervento inopportuno ed eccessivo della forza pubblica in occasione del trasferimento della signora e dei suoi 3 figli dall'alloggio abusivamente occupato alla nuova sistemazione fornita loro dal Comune e stigmatizza le prese di posizione venute da esponenti della maggioranza, tra cui il Sindaco, che al contrario ne hanno sostenuto la legittimità.

Il cpf ribadisce:

1) che il problema della casa ha assunto gravità e rilievo eccezionali a causa della liberalizzazione del mercato degli affitti, della mancata proroga del blocco degli sfratti, della politica di dismissione del patrimonio pubblico, scelte operate dal governo in carica, ma anche da quelli che lo hanno preceduto.

2) che a livello locale la soluzione va ricercata, stante l'attuale quadro politico nazionale avverso, nel blocco delle dismissioni operate dagli enti preposti, in particolare l'ATER, e nel varo di un programma di investimenti quantitativamente rilevante per la piena valorizzazione del patrimonio esistente e per un suo consistente allargamento.

3) che la pratica delle occupazioni di alloggi sfitti, siano essi pubblici o di grandi prioprietà immobiliari, è da sempre patrimonio del movimento per il diritto alla casa del nostro paese e non solo, e unisce il risultato del soddisfacimento, sia pur temporaneo, del bisogno di casa, alla denuncia dell'assurda contraddizione tra persone senza un tetto e abitazioni lasciate vuote per fini speculativi.

Ciò premesso, nel caso specifico della vicenda del Portello il cpf ritiene:

1) che l'occupazione della casa dell'ATER nella disponibiltà del comune di Padova, in precedenza assegnata all'anziano sfrattato, non può essere giustificata come azione di lotta, in quanto fuori dalla porta era affisso un avviso che notificava l'avvenuta assegnazione ad altro soggetto bisognoso e avente diritto.

2) che chi ha sostenuto e verosimilmente attuato l'occupazione, non potendo non sapere dell'assegnazione, ha compiuto una forzatura strumentale che ha di fatto messo in contrapposizione due soggetti aventi gli stessi bisogni, già seguiti dai servizi del comune al fine di raggiungere una soluzione soddisfacente per entrambe, rischiando di innescare una guerra tra poveri.

3) che questi soggetti, che fanno riferimento ai Verdi di Padova, hanno ampiamente dimostrato di avere a cuore prima delle esigenze dei senza casa, i propri interessi politici di gruppo. Hanno infatti usato la vicenda del Portello a proprio uso e consumo per giustificare un'uscita plateale dalla giunta che era già di fatto in essere, a causa della "disobbedienza" del loro assessore cui non hanno saputo porre rimedio. Nella ricostruzione della cronaca di quella mattinata, confermata perfino da un odg dei verdi che sarà presentato nelle circoscrizioni, in cui viene riconosciuta la capacità degli assessorati competenti nel trovare una soluzione dignitosa alla famiglia in questione, si palesa la strumentalità della richiesta di dimissioni avanzata dai Verdi nei confronti della nostra Assessora.

Il cpf

- esprime pieno apprezzamento all'operato della compagna assessora Ruffini nella vicenda del Portello, che è riuscita in tempi molto stretti a trovare una soluzione per entrambe i soggetti in questione e al tempo stesso ha saputo distinguere la propria posizione e quella del partito dalla scelta non condivisa e ingiustificabile di far presenziare al trasloco le forze dell'ordine. Respinge quindi le critiche strumentali che la nostra assessora ha ricevuto dai Verdi e dal Centro-destra.

- denuncia la gravità delle pressioni e delle intimidazioni esercitate nei suoi confronti, ma anche di altri compagni, prima, durante e dopo i fatti del Portello, da parte di soggetti afferenti all'area di attivisti operanti in quel quartiere, già resisi responsabili di grave diffamazione nei confronti dell'assessora mediante il giornalino "Porteoalegre".
Respinge infine le assurde critiche provenienti da compagni e dal cpf di Verona, che evidentemente non sono correttamente informati dai fatti, auspicando che dietro ad esse non si celino interessi politici individuali riconducibili a malcelate frustrazioni per gli esiti sfavorevoli delle recenti elezioni regionali.

Approvato con 21 voti favorevoli, 3 contrari, 4 astenuti

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