">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri

Altri

(20 Luglio 2010) Enzo Apicella
Anniversario della morte del giudice Borsellino

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Un arrogante attacco al diritto di autodeterminazione della donna!

Questa è la legge che vogliamo abrogare

(21 Maggio 2005)

DA SEMPRE LE DONNE, per ruolo e per storia, sono state chiamate a vivere il desiderio di maternità con una intensità sconosciuta all’altro sesso. La preoccupazione materna primaria, come le sue capacità di maternage, sono ricchezze al femminile e la garanzia di una vita affettuosa e felice per il nuovo nato. La possibilità di scegliere il momento giusto per la maternità, valutando il rapporto con il partner, il proprio stato emotivo e fisico, i propri desideri, ha reso qualitativamente migliore questo “stravolgimento” della propria vita, perché ha reso la donna libera di scegliere e di sentirsi un soggetto pensante e decisionale.

Non doveri ed obblighi per morale o tradizione, non più oggetto di riproduzione, ma scelte e desideri fatti d’amore e di voglia di mettersi in gioco.

In questa ottica si è lottato per un aborto libero e gratuito ed i dati parlano da soli: con la 194 dal ’78 gli aborti sono diminuiti ed è aumentato l’uso degli anticoncezionali, unito ad una capacità di autodeterminazione del proprio corpo e della propria salute. Solo così i profitti sulla pelle delle donne, fatti con gli aborti clandestini, sono stati annientati. Oggi, invece, le DONNE si ritrovano a dover difendere la 194 ed a rifiutare questa legge, che non rispettando la loro scelta e bisogno di maternità, non permette di confrontarsi e misurarsi con l’impossibilità di essere madri, arrivando così, a volte, ad autorizzare la medicina ad accanirsi sul proprio corpo e vivendo la maternità solo come concepimento/possesso. E’ vero che l’adozione potrebbe risolvere molte situazioni di sterilità, ma se non è la donna in prima persona, e poi la coppia, ad elaborare le motivazioni delle proprie scelte, tutto diventa solo prevaricazione, imposizione, obbligo e divieto ad essere !!

Il testo approvato al Senato per la “Procreazione Medicalmente Assistita” non può e non deve passare sotto silenzio, permettendo ad una giungla di politicanti e ai loro giochi di schieramento di annientare i nostri bisogni e i desideri di vita. E’ emblematico che proprio chi condanna l’integralismo altrui e rispondedogli con le guerre…. sia di fatto diventato artefice di una legge:

- che prevede, in ogni suo articolo attraverso divieti, imposizioni e controlli, l’annientamento dei soggetti principalmente coinvolti, LE DONNE, e abusa dei loro corpi e dei loro desideri;

- che nega la scelta della maternità come esperienza di gioia, di paure, di insicurezze, per arrivare ad offrire all’oggetto d’amore, sognato e condiviso, un ambiente accogliente e contenente;

- che discrimina fra spermatozoi (omologhi ed eterologhi ), consentendo al massimo tre possibilità e decidendo a quali coppie applicarla, imponendo una morale contro la libertà di essere e le oggettive difficoltà già riscontrate in queste fecondazioni;

- che utilizza la sterilità e l’infertilità, come colpa, prospettando un’adozione “semplificata”;

- che strumentalizza “i diritti” dell’embrione per intraprendere un attacco mirato alla legge sull’aborto, mentre la sperimentazione ed il profitto di case farmaceutiche e dei laboratori privati viene permesso a “salvaguardia della salute”;

- che di fatto legalizza i “viaggi” della speranza per una fecondazione in vitro, in Inghilterra (come succedeva prima della 194 per abortire), o in Spagna.

Non si possono mettere gabbie su un argomento delicato e sofferto come questo. Se si avesse realmente rispetto per tutti i soggetti coinvolti, si sarebbe dovuto aprire e finanziare molti più centri sanitari pubblici in grado di accogliere, attraverso laboratori e servizi territoriali, i bisogni di chi desidera avere un figlio, senza riuscirci, pronto a misurarsi con tutte le difficoltà, le ansie ed i limiti di una fecondazione in vitro. Ma questo sarebbe stato CONTRO la privatizzazione del Sistema Sanitario e contro tutti i tagli attuati ed imposti alla sanità e al diritto alla salute!

Per l’autodeterminazione delle donne, abroghiamo (votando 4 SI) la legge sulla procreazione assistita

COBAS Sanità Università e Ricerca

8946