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(29 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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DOPO L’AUTOROTTAMAZIONE DELL’ATTUALE GOVERNO ITALIANO DEI MERCATI GLOBALI, PER I LAVORATORI E I GIOVANI DISOCCUPATI NULLA CAMBIA

(5 Dicembre 2016)

renzilav

Dopo l’esito disastroso del Referendum, oggi stesso Renzi se ne andrà. Al suo posto verrà un governo in tutto simile all’attuale.

Il rottamatore si è auto rottamato, incartandosi con la propria arroganza.

Non è stato un buon profeta di se. Il potere l’ha ubriacato al punto tale da non capire che l’atto di forza politico giocato sul terreno della cosiddetta riforma costituzionale era destinato alla sconfitta.

L’odio accumulato contro di lui in neppure tre anni di governo era così corposo che la macchina formata, di promesse alla democristiana, di mezzi d’informazione sfacciatamente di parte, di pressione dei mercati e dei banchieri, di appoggi confindustriali, non ha retto all’urto del voto maldestramente cercato.

Le classi popolari alle corde a causa di una crisi capitalista senza fine, di una globalizzazione che soffoca il lavoro e i lavoratori, hanno manifestato la loro protesta andando questa volta a votare in misura assai superiore rispetto al recente passato. Ovviamente la tanta rabbia repressa, è stata per molta parte incanalata e diretta da chi ha interesse a sostituirlo nel ruolo di maggiordomo dei poteri finanziari e industriali, sfruttando paure e povertà, non all’interesse generale di chi subisce i rapporti sociali di sfruttamento, ma per alimentare nuove cordate di potere che riproducano gli stessi rapporti sociali e di produzione, o peggio ancora, nazionalismi e intolleranze etniche, verso le quali spinge il populismo reazionario della Lega Nord. In questo quadro il populismo “democratico” ( i 5 stelle) e i progressisti di sinistra completano il campo delle forze antirenziane che hanno portato alla sua sconfitta. Alcune di loro, ANPI, costituzionalisti vari, partiti di sinistra, hanno interpretato questa battaglia elettorale in difesa del compromesso costituzionale del ’48 in modo onesto e romanticamente sincero (metaforicamente al canto di Bella ciao), ma il vero scontro di questi giorni non era quello, tanto più che la costituzione materiale, in particolare negli ultimi 25 anni, non ha lasciato traccia o quasi, nella vita reale, della carta costituzionale, basti pensare a questioni come il lavoro, la pace, la salute, l’istruzione o la stessa democrazia.

Adesso arriverà un nuovo governo dei mercati a guida PD. Che farà? Quello che gli conviene , non crediamo che andranno al voto subito; faranno una legge elettorale che adatti l’Italicum alla loro attuale forza elettorale e poi decideranno se gli conviene prendere tempo o no.

In quanto alle forze populiste col vento in poppa, “democratiche” ( 5 stelle) o reazionarie (Lega Nord), hanno già detto che vogliono andare al voto con la legge elettorale truffa che Renzi si era ritagliato per se: l’Italicum. Dalla legge truffa del 53 sono passati 63 anni e l’opposizione che oggi può vincere si dichiara truffaldina quanto i truffatori. Il fine giustifica i mezzi e i principi democratici ( una testa un voto), sono solo specchietti per le allodole.

Per i lavoratori e i giovani disoccupati nulla è cambiato col risultato di questo referendum, ancora difficoltà quasi insuperabili per una vita dignitosa.

Non c’è da sperare bene e in nessuna forza politica attuale; c’è solo da lottare, resistere e organizzarsi per questo. Oggi è così, domani ci sarà da fare di più e meglio.

Associazione Culturale CASA ROSSA

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