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(20 Settembre 2005)
Caro direttore, il congresso della Cgil è alle porte. Urge la massima informazione e la massima chiarezza affinché gli oltre 5,5 milioni di iscritti possano esprimersi con cognizione di causa. E allora si diffondano da subito e come si deve, il documento unitario, le 3 tesi alternative ed anche il documento d'intenti sottoscritto dai 12 segretari confederali in data 27/6/2005. Tutto ciò non è ancora stato fatto… Ma come, si chiede a te iscritto più partecipazione e poi non ti si mette nelle condizioni di avere un ruolo attivo e consapevole nelle scelte che dovrà fare il tuo sindacato? Sarà ancora un congresso deciso da chi fa di lavoro il sindacalista... Sarà un congresso unitario e questo può far piacere, ma non è mai bene fermarsi sull'uscio, bisogna entrare.
Un congresso vero non può basare le sue regole sulla certezza di veder garantita la propria nomenklatura. Aspiro ad una Cgil dove prevalgano i contenuti e soprattutto la coerenza tra le enunciazioni e la pratica quotidiana. Questa è la vera questione di fondo! Non mi sembra che questo congresso parta con il piede giusto. Che senso ha aver già spartito le percentuali di rappresentanza e di direzione all'interno dell'organizzazione? Il 20% a Lavoro e Società di Patta e il resto alla maggioranza che fa capo a Epifani. Se hanno già deciso tutto i 12 segretari uscenti, che ruolo avranno i delegati al congresso? In un congresso così preconfezionato, dove stanno prevalendo abiure e censure, che incidenza potranno mai avere i contenuti?
E chi sosterrà le tesi alternative, vedrà riconosciuta tale scelta in termini di rappresentanza? Sono domande serie che si accompagnano ad un grande disagio e a preoccupazione. Ma quanti lavoratori iscritti Cgil conoscono quanto sta succedendo?
Danilo Tosarelli comitato iscritti Cgil polizia locale, Milano
Liberazione 20 settembre 2005
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