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La manovra

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(25 Giugno 2011) Enzo Apicella

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Stop ai fondi pensione!

Difendiamo le nostre liquidazioni! Rilanciamo la previdenza pubblica!

(8 Ottobre 2005)

Siamo soddisfatti per il rinvio che ha subito nella riunione del consiglio dei ministri del 5 ottobre scorso la controriforma/scippo del TFR, per la cui realizzazione il governo Berlusconi ha già stanziato più di 2 miliardi di euro per i prossimi tre anni.

C'è una torta potenziale di circa 13 miliardi di euro all'anno rappresentata dal TFR attorno a cui si stanno scannando CGIL-CISL-UIL-UGL- CONFINDUSTRIA-CONFCOMMERCIO,.. da una parte e assicurazioni e banche dall'altra; costoro stanno lottando per il controllo e la gestione di questi soldi che appartengono ai lavoratori.

Siamo lieti delle loro contraddizioni, ci fanno guadagnare tempo prezioso per poter continuare ad organizzare la resistenza contro questa colossale operazione di rapina in corso nei confronti dei lavoratori, che comunque finora solo in minima parte hanno ceduto alle lusinghe della truffa dei fondi pensione.

Ed è proprio per questa mancanza di fiducia che è stato congegnato l'infame meccanismo del silenzio/assenso: per traghettare il tfr di milioni di lavoratori ignari nei fondi pensione.

La lobby delle assicurazioni cui appartiene Berlusconi ha pesato nella decisione governativa di rinviare il decreto attuativo, ma le lobby padronali e dei sindacati concertativi e postfascisti è inutile che si spaccino per difensori dei lavoratori giovani e precari, la cui pensione in futuro non sarà superiore al 40% del salario attuale

Ciò accade perchè la riforma Dini, varata nel '95 con l'appoggio determinante di CGIL-CISL-UIL, introducendo il sistema contributivo, ha tagliato drasticamente le pensioni pubbliche, che diminuiscono ulteriormente con l'allungarsi della vita media dei citttadini.

Ciò accade perchè CGIL-CISL-UIL non hanno mosso un dito rispetto alla “riforma” Berlusconi che, se non contrastata, nel 2008 innalzerà ulteriormente l'età pensionabile.

Nel frattempo si sottraggono risorse alla previdenza pubblica per finanziare la previdenza privata: questo è il succo del grande affare costituito dai fondi pensione.

Perciò bisogna con implacabile determinazione organizzare la lotta, la resistenza generale dei lavoratori contro la truffa dei fondi pensione.

La Previdenza privata -fondi chiusi, fondi aperti, polizze individuali- va boicottata.

Far fallire i fondi pensione significa cominciare a rilanciare a livello di massa la previdenza pubblica, significa riprendere la lotta contro la “riforma” Berlusconi e quella Dini, per il ripristino del sistema retributivo, per il diritto ad una contribuzione figurativa per tutti i periodi di non lavoro per i lavoratori precari.

CONFEDERAZIONE COBAS

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