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Quelli che stanno sul palco...

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(2 Giugno 2011) Enzo Apicella
Sul palco della parata del 2 giugno i responsabili di stragi e massacri

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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Esercitazioni antiterrorismo a Roma. Il governo gioca con il fuoco

(5 Ottobre 2005)

Nella conferenza stampa di oggi alle 12.00 e con il sit in di protesta all’altezza di Piazza Navona che questa mattina ha “sorpreso” le operazioni, abbiamo già riferito agli organi di informazioni le nostre valutazioni critiche verso l’esercitazione anti-attentati svoltasi questa mattina a Roma. Ribadiamo che l’unica alternativa al rischio attentati è la fuoriuscita dell’Italia da una guerra ingiusta ed illegale e il ritiro immediato delle truppe dall’Iraq.

Ma nella conferenza stampa di oggi, abbiamo riferito ampiamente delle contraddizioni e delle mistificazioni dell’esercitazione stessa.

A Roma, quotidianamente sono in servizio solo 77 Vigili del Fuoco ma oggi ne sono stati mobilitati 166 (più del doppio). Oggi erano mobilitati simultaneamente i 13 specialisti in dotazione alla Capitale più quelli delle province del Lazio. Lo stesso dicasi per le strutture di pronto soccorso degli ospedali romani (in cui oggi sono stati raddoppiati gli organici e le dotazioni).

Il vero problema che emerge, è che la “normalità” di una eventuale emergenza attentato, troverebbe le strutture di pronto intervento ben al di sotto delle necessità sperimentate nella operazione di questa mattina. Mentre la missione militare italiana in Iraq è già costata 1miliardo e 300 milioni di euro (di cui solo 90 milioni per aiuti e ricostruzione, altro che “missione di pace”), i tagli operati sui Vigili del Fuoco e nella sanità, rendono la Capitale del tutto inadeguata ad affrontare eventuali attentati.

Le esercitazioni anti-attentati di oggi, sono dunque solo una operazione “ideologica” di un governo che sta esponendo il paese a tutti i rischi e le conseguenze di una guerra a cui la maggioranza della popolazione italiana continua a dichiararsi contraria.

Noi continueremo la mobilitazione contro la guerra ed a ribadire che l’unica vera sicurezza resta il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Iraq.

Roma, 3 ottobre

p. il Comitato nazionale per il ritiro dei militari dall’Iraq
Sergio Cararo

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