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Eric Hobsbawm

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(2 Ottobre 2012) Enzo Apicella
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È morto il compagno Aldo Serafini

(16 Novembre 2023)

Aldo Serafini

Il cuore del compagno Aldo Serafini ha cessato di battere all’età di 95 anni e nove mesi.

È una grave perdita per noi, suoi compagni, e per tutto il movimento comunista e operaio.

Aldo è stato un comunista rivoluzionario, e così lo dobbiamo ricordare.

Divenuto comunista negli anni degli studi universitari, fu radiato dal PCI revisionista per aver preso posizione contro il revisionismo di Krusciov, negli anni ‘60.

Fece parte a Firenze dei primi nuclei marxisti-leninisti che sorsero nel nostro paese in quegli anni.

Nel suo lungo percorso di militanza è stato, fra l’altro, militante del PCdI (m-l); successivamente ha collaborato con differenti iniziative editoriali comuniste, ha contribuito a dare vita a gruppi comunisti e comitati antimperialisti-antifascisti nella sua regione; lo ricordiamo anche come avvocato che ha difeso i diritti dei lavoratori sfruttati nelle sedi dei tribunali.

Il compagno Aldo Serafini è stato fondatore, militante e dirigente di Piattaforma Comunista. Negli ultimi due decenni ha svolto con grande passione un impegno costante nelle redazioni di “Teoria e Prassi” e “Scintilla”, partecipando ai dibattiti, redigendo moltissimi articoli, curando opuscoli e pubblicazioni di carattere storico, scrivendo lettere, nei quali ha ribadito e chiarificato, alla luce della realtà odierna e in polemica con le posizioni revisioniste, importanti concetti marxisti e leninisti.

In particolare, ha seguito il lavoro di formazione comunista e svolto in diverse forme corsi destinati specialmente ai giovani proletari, con la stesura di appositi scritti, etc., convinto com’era della necessità di riappropriarci fino in fondo della teoria rivoluzionaria, senza la quale - come Lenin affermava - non vi è movimento rivoluzionario.

Ricordiamo la sua fermezza nella difesa dei principi comunisti, della funzione storico-universale della classe operaia, della necessità della dittatura rivoluzionaria del proletariato sulla borghesia sfruttatrice per l’edificazione del socialismo fino al comunismo.

Ricordiamo la sua divulgazione permanente e appassionata della dialettica materialistica e della concezione materialistica della storia, contro ogni loro revisione e contro il pericolo del dogmatismo, i suoi importanti contributi nell’analisi di classe del moderno proletariato, così come il suo impegno di traduttore di documenti del movimento comunista internazionale, che ha svolto fino ai suoi ultimi mesi di vita.

Critico implacabile del parlamentarismo borghese e delle tesi riformiste, Aldo Serafini è stato un convinto sostenitore del tipo sovietico (consiliare) di Stato, per la realizzazione di una democrazia di tipo superiore da affermare non con le schede elettorali, ma con la rivoluzione proletaria indispensabile per uscire dalla “profonda crisi generale del sistema capitalista-imperialista, dalle crisi cicliche sempre più profonde, dalla preparazione di nuove guerre imperialiste, dalla reazione e dalla corruzione dilagante, dalla devastazione ambientale, dalla decadenza morale”. Così egli scriveva.

Internazionalista conseguente, Aldo finchè ha potuto ha partecipato in Italia e all’estero a importanti riunioni, da sostenitore quale era della Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti.

Nonostante la sua età avanzata egli ha sempre mantenuto una eccezionale lucidità ideologica e politica, unita alla capacità di saper cogliere i dati essenziali del momento.

Indimenticabili i suoi interventi sull’analisi della situazione italiana, sull’offensiva dei governi dei padroni, la critica ai vertici sindacali collaborazionisti, la propaganda a favore del fronte unico proletario, che ha espresso in tanti articoli pubblicati su “Scintilla”.

Se c’è una questione per la quale dobbiamo ricordare Aldo è soprattutto il suo impegno tenace, risoluto, intenso, nella lotta per la ricostruzione del Partito comunista. È sempre stato convinto che la mancanza del partito è oggi la causa, dal punto di vista soggettivo, della situazione drammatica in cui versa il movimento operaio nel nostro paese.

La realizzazione e il successo, oggi come ieri, della rivoluzione socialista sarà possibile solo se la classe operaia si darà il partito comunista quale partito indipendente e rivoluzionario del proletariato, guidato dal marxismo-leninismo: questo ci ricordava costantemente il compagno Aldo.

E aggiungeva: “affinché il partito comunista possa svolgere effettivamente il suo ruolo rivoluzionario, è necessario che – al suo interno - la classe operaia sia maggioritaria rispetto alle altre componenti proletarie del Partito, sia organizzata in cellule di fabbrica, svolga un attivo e dominante ruolo non solo di direzione politica, ma anche di lavoro teorico per la sempre maggiore padronanza del marxismo e del leninismo da parte di tutti i militanti.”

Aldo non ha mai smesso di lottare contro i nemici del partito di tipo leninista, contro tutti coloro che osteggiano e boicottano la sua ricostruzione, contro le correnti opportuniste e revisioniste che continuano a realizzare progetti politici pseudocomunisti o socialdemocratici.

Era consapevole del fatto che in una situazione di confusione ideologica e dispersione organizzativa del movimento comunista, l’obiettivo strategico del partito necessita di un percorso complesso per essere realizzato nel nostro paese. Sosteneva perciò la necessità di costituire l’Organizzazione comunista intermedia, come passaggio necessario per portare avanti la lotta per il Partito. Non a caso il suo ultimo articolo, rimasto incompiuto, si sarebbe dovuto intitolare “Essere organizzazione!”.

Aldo è rimasto un comunista attivo, coerente, disciplinato, capace di ascoltare e di avanzare proposte e consigli, fino all’ultimo. Anche in tarda età è stato sempre pronto a partecipare a riunioni, a dibattiti, a manifestazioni della lotta di classe, ad aiutare i compagni nei loro compiti offrendo il suo grande apporto di conoscenze ed esperienze rivoluzionare, con la modestia, la passione, il rigore intellettuale e l’acume politico che lo contraddistinguevano. Affabile, gioviale, sempre con sorriso sulle labbra e la battuta pronta, ci ha spronati ad utilizzare le armi della critica, ma “se volete usarle bene” – ci ripeteva – “dovete prima conoscere bene”.

Aldo Serafini ha vissuto lottando per il comunismo ed è stato un modello di militanza.

Inchiniamo la nostra bandiera rossa, con la falce, il martello e la stella, alla sua memoria.

Porgiamo sentite condoglianze a sua figlia e ai suoi cari.

Continueremo la lotta che Aldo ha portato avanti per tanto tempo, seguendo il suo esempio e le sue idee.

Assumeremo iniziative per rendere omaggio alla memoria e al contributo che egli ha offerto alla causa e agli ideali della classe operaia.

16 novembre 2023

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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