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No Tav

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(12 Aprile 2012) Enzo Apicella

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(La Val di Susa contro l'alta voracità)

Le ragioni della manifestazione del 17 dicembre

(13 Dicembre 2005)

- se il governo si è risolto ad un confronto è solo perché c'è stata una mobilitazione forte, unitaria e chiara nei contenuti. Ogni divisione del movimento sotto la pressione delle minacce del governo stesso non potrebbe che rafforzare il governo nazionale, e quello locale e indurlo a forzare la mano e a procedere nella realizzazione della linea TAV

- il documento governativo - basta leggerlo con attenzione per rendersene conto - è volto esclusivamente a prendere tempo in vista della stagione invernale e delle Olimpiadi torinesi. In pratica la lobby pro Tav cerca di depotenziare il movimento in un momento critico e di riprendere successivamente i lavori

- Torino, capitale olimpica e principale città coinvolta nel progetto TAV, è stata coinvolta fino ad adesso in misura limitata dal progredire della mobilitazione anti TAV. Dal momento che le istituzioni nazionali e locali favorevoli al progetto hanno le loro sedi in questa città è necessario portare per le strade della città sabauda la protesta contro il treno della morte

- Le Olimpiadi si avvicinano ed è necessario gettare sul piatto della vertenza TAV la possibilità che il movimento sia in grado di utilizzarle come palcoscenico internazionale per rilanciare la propria protesta. Rinunciare a scendere in corteo a Torino il 17 sarebbe come accettare il rispetto di una presunta tregua olimpica utile solamente ai fautori della linea ad alta velocità.

L'insieme di queste ragioni ci porta a concludere che la manifestazione del 17 a Torino sia imprescindibile, e lo sia nella forma del corteo che si ponga l'obiettivo di comunicare con la città da esplicare all'interno del centro cittadino, portando tra il passeggio del sabato le ragioni e la voce della protesta della Valle.

La richiesta isterica di divieto della manifestazione da parte del principale portavoce della lobby TAV in Piemonte, il sindaco di Torino Chiamparino, la dice lunga su come i sostenitori del treno ad alta voracità siano seriamente preoccupati dalla possibilità che anche tra la popolazione della capitale subalpina si diffonda la consapevolezza che la linea TAV sia inutile, costosa e dannosa, e che la sua realizzazione sia interesse esclusivo della lobby che ne gestirà lavori e realizzazione.

Il 17 dicembre sfileremo a Torino in forma pacifica e comunicativa, perché a noi interessa il coinvolgimento della popolazione torinese all'interno della vertenza contro la TAV. Dobbiamo respingere il tentativo del governo e del sindaco di Torino di trasformare una vertenza popolare in una questione di ordine pubblico.

Per la Federazione Piemontese della CUB
Cosimo Scarinzi

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