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(Dalla parte di Cuba)

Per Roberto

(2 Maggio 2006)

Roberto Foresti

Cari amici e compagni,
la notizia della morte di Roberto Foresti mi è giunta nel bel mezzo di un giro di iniziative fuori Roma su Cuba e l'America Latina in cui ero relatore e che mi ha impedito di partecipare alla cerimonia di domenica, con mio grande rammarico. Se avessi saputo prima, avrei volentieri osato quelle occasioni per parlare non solo della grande storia dell'Associazione di Amicizia Italia-Cuba da Playa Giron ad oggi, sempre presidio dell'onore di Cuba e della verità su Cuba, oltrechè della solidarietà materiale e politica, ma più specificamente del ruolo di Roberto Foresti alla testa della nostra associazione. Un ruolo che tutti abbiamo apprezzato enormemente e che non potremo non rimpiangere per quanto l'associazione possa essere ben guidata in futuro.

Ho avuto la fortuna di conoscere in Roberto un compagno eccezionale per intelligenza, sensibilità, perspicacia, equilibrio, gentilezza e capacità organizzative e direttive, qualità che non sono oggi molto frequenti tra coloro che nel nostro paese, alla luce del generale degrado poltiico, culturale, umano, assolvono a funzioni dirigenziali. Con Roberto ho avuto la fortuna anche di compiere insieme un viaggio a Cuba in occasione di un Primo Maggio di incontri tra combattenti cubani e partigiani della nostra guerra di liberazione, incontri voluti da tutti noi, ma con Roberto in testa, come significativo contributo a una resistenza, oggi più necessaria che mai, contro un vero tsunami di trasformismi e liquidazionismi che devasta il mondo politico e culturale nel quale ci vorremo sentire collocati.

Rispettare Roberto era facile, come era spontaneo volergli bene, imparare da quei suoi modi pacati, generosi, aperti alla comprensione della situazioni più spinose e degli argomenti più ostici. In questa luce provo un risentimento forte nei confronti di chi, negli ultimi tempi, allestendo una campagna contro l'Associazione motivata esclusivamente da miserabili personalismi e competitività indegne dell'oggetto che ci si vanta di perseguire, ha sicuramente fornito a Roberto motivi di amarezza e inutile travaglio, come personalmente ho avuto modo di constatare.

Diversamente dalle motivazioni, a volte inconfessabili, ma ribadite anche da conseguenti scelte di collocazione politica, di alcuni opportunisti, la nostra Associazione ha saputo, specialmente sotto la guida di Roberto, mantenere un rigore politico e una trasparenza operativa assolutamente inconfutabili, confermandosi ancora una volta, dopo tanti anni di vita, la più coerente, robusta e dinamica realtà nel mondo della solidarietà con i popoli oppressi, aggrediti, resistenti. A volte mi capita, nelle iniziative pubbliche, di descrivere la nostra associazione, ramo italiano di quella fioritura che da Cuba si va estendendo su prati sempre più vasti del mondo, come una di quelle casamatte nelle quali Gramsci vedeva i baluardi della resistenza e gli avamposti della lotta nel cammino verso il futuro. Un futuro che Cuba ci ricorda potrà esserci solo se sarà rivoluzionario. Ne consegue: oggi e sempre resistenza! Così disse Roberto Foresti all'Avana in un primo maggio di questi anni, tra partigiani e combattenti. Credo che nessuno di noi se ne debba scordare..

Lunga vita all'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba nel nome e nel ricordo di una nostra grande e cara guida.

Grazie Roberto per l'amore che hai diffuso e suscitato, a tutti i livelli.

Fulvio Grimaldi

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