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Fuori le atomiche dall'Italia, fuori le atomiche dalla storia

Un appello in occasione del processo di Pordenone contro il governo USA

(30 Giugno 2006)

Il prossimo 7 luglio, si terra' a Pordenone la prima udienza dell'azione civile intentata da cinque pacifisti contro il governo USA, con la richiesta di rimozione delle 50 atomiche presenti nella base Usaf di Aviano. E' una causa storica: per la prima volta, un giudice viene chiamato a decidere sulla legittimita' della presenza di atomiche sul territorio italiano.

Noi riteniamo che quelle atomiche costituiscano una flagrante violazione del Trattato di Non Proliferazione (NPT), che la loro presenza non abbia alcunche' di deterrente o difensivo, che siano pericolose ed immorali, che compromettano pesantemente la convivenza pacifica tra i popoli.

Mantenere lì quelle atomiche e' anche un vero e proprio tradimento: si preferisce accodarsi alla volonta' di un governo straniero piuttosto che rispettare la volonta' dei propri cittadini.

Scriveva Günther Anders, quasi cinquant'anni fa, a proposito della pretesa di politici e militari a decidere nel campo dei problemi atomici senza coinvolgere la popolazione, invitata a non immischiarsi:
"Se la parola 'democrazia' ha un senso, e' proprio quello che abbiamo il diritto e il dovere di partecipare alle decisioni che concernono la 'res publica', che vanno, cioe', al di la' della nostra competenza professionale e non ci riguardano come professionisti, ma come cittadini o come uomini. E non si puo' dire che cosi' facendo ci 'immischiamo' di nulla, poiche' come cittadini e come uomini siamo 'immischiati' da sempre, perche' anche noi siamo la 'res publica'. E un problema piu' 'pubblico' dell'attuale decisione sulla nostra sopravvivenza non c'e' mai stato e non ci sara' mai."

Ecco, noi abbiamo deciso di immischiarci: la questione nucleare e' troppo importante per lasciarla in mano ai generali.

Per questo abbiamo costituito, in appoggio a questa azione legale, il Comitato 'Via le Bombe' e chiediamo a tutti di aderirvi. Il comitato interverra' nella causa a nome di tutti i suoi aderenti e quanti piu' saremo, tanto maggiore sara' l'impatto di questa azione legale: immaginate quale effetto dirompente potrebbero avere centinaia, migliaia, e – perche' no – milioni di persone che chiedono il rispetto della legalita' internazionale, che esigono di essere trattati come cittadini e non come ostaggio o bersaglio delle partite a Risiko planetario tra i signori della guerra.

Cosi' come, quattro anni fa, pochi ragazzi si misero in testa di far sventolare la bandiera della pace da ogni balcone e nel giro di qualche mese pochi fiocchi divennero valanga, cosi' anche oggi tanti piccoli gesti, ciascuno il segno di un impegno personale e collettivo, possono innescare una reazione a catena di proporzioni inimmaginabili.

Tocca a noi scegliere, cos'e' che vogliamo veder deflagrare: un'esplosione di pace o gli arsenali nucleari.

La sottoscrizione dell'appello può essere inviata a: adesioni@vialebombe.org
L'adesione al Comitato e altre informazioni nel sito: www.vialebombe.org

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