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L'Italia tripudia la guerra

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(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Solidarietà con gli otto senatori: via dall’Afganistan

Lettera al giornale Liberazione

(7 Luglio 2006)

Caro Direttore, leggendo il comunicato nel quale si dava conto del voto unanime del Consiglio dei Ministri per il rifinanziamento delle nostre missioni militari di “pace”, mi venivano in mente i volti dei genitori di Carlo Giuliani morto ammazzato a Genova mentre manifestava per la pace.

A questo punto chiedo a lei e ai nostri parlamentari favorevoli al proseguo della missione in Afaganistan, con quale faccia guardate negli occhi quei genitori che hanno perso il loro figlio?

Li guardate con la faccia di chi scriveva “no alla guerra senza se e senza ma”, di chi invitava tutti a manifestare contro i “signori della guerra”? o li guardate con la faccia di chi ha abiurato gli “irrinunciabili principi” per i quali Carlo è morto?

In nome di quali interessi superiori il nostro ministro Ferrero ha votato a favore al rifinanziamento delle missioni militari nel mondo?

Chi siete voi per dare il benestare che dei giovani rischiano di morire ammazzati e/o di uccidere?

Mi permetto di ricordare a lei e ai nostri eletti in Parlamento che apparteniamo ad un partito che si dichiara per la Rifondazione Comunista, un partito che ha fatto della non violenza, nella lotta politica, il suo credo, un partito che ha messo al centro delle sue lotte recenti la pace prima di tutto.

Ora, tutto viene immolato per poter sedere al tavolo con Dalema.

Onestamente non invidio nè lei nè quei nostri parlamentari che hanno tradito, questi sì, i principi e gli scopi per i quali si è dato vita a Rifondazione Comunista.

Esprimo tutta la mia solidarietà e sostegno ai nostri quattro senatori che con il loro voto contrario mantengono viva la fiammella della pace, e invito lei e quei parlamentari favorevoli a riflettere con onestà su quanto stanno dicendo e scrivendo perché ,ora si, è in gioco anche il futuro del Partito.

Lucio Miotto
Mestre

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Commenti (1)

E' vergognoso!

Carissimi,
dopo oltre 40 anni di attività politica,avendo subito la dolorosa e drammatica cancellazione del Pci da parte del riformista Occhetto,mi vedo costretto a subire un'altra dolorosa lacerazione nell'animo mio già profondamente provato con la vergognosa votazione sul rifinanziamento delle spese militari...le chiamano missioni!
Sono stato tra i fondatori del Movimento per la Rifondazione del Pci nel mio paese,Serra de' Conti;i riformisti del Pci ci hanno messo 70 anni per distruggere la rappresentanza politica,non l'unica ma la più importante,della classe lavoratrice del nostro Paese..ai riformisti del Prc sono bastati appena 15 anni e dire che di scissioni ce n'erano già state e ce ne sono tuttora!Quando le sinistre ri-troveranno la forza,pur nella diversità, di stare,politicamente parlando,assieme e lottare per un reale cambiamento di questa società borghese invece di rincorrerre,nell'illusione di poterlo governare il liberismo e le sue regole del cosidetto-libero mercato?Sono molto triste ma dovrò lasciare il Prc ed abbandonare definitivamente la politica che è stata per me tutta la mia vita...non l'ho mai fatto per ambizione personale ma per un innato atto di fede che mi ha spinto sempre,a ricercare la giustizia e l'equità sociale;mi dispiace moltissimo per le nuove generazioni a cominciare dai miei figli ai quali ho sempre cercato,con la mia compagna,d'infondere gli ideali comunisti.
E' triste ma dovrò dire addio...a tutto.
Scusatemi lo sfogo,
saluti comunisti
Giorgio Bendelari
via A.Bocconi,47
60030 Serra de' Conti

(17 Luglio 2006)

bendelari giorgio

bendelari@tiscali.it

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