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La vigna dei criminali

La vigna dei criminali

(3 Agosto 2010) Enzo Apicella
L'Italia non ha ancora ratificato la Convenzione sulle Cluster bomb (bombe a grappolo). Non è sola!

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(Imperialismo e guerra)

Con la Resistenza nazionale libanese

(31 Luglio 2006)

E' un luogo comune dell'ideologia e propaganda imperialista antiaraba e antislamica quello di far passare i musulmani, in generale, e quelli arabi, in particolare, incapaci di trovare l'unità politica di fronte a questioni cruciali. Fermo restando che l'imperialismo ha, sempre, usato e usa tutti i mezzi possibili (dalle stragi, alla corruzione) per dividere, non c'è niente di predeterminato, di innato che predisponga alla divisione settaria. Engels annoverava, fra le virtù degli afghani,oltre il coraggio, la resistenza e l'indipendenza ("gli afghani sono un popolo coraggioso, resistente e indipendente") l'antisettarismo ("appartengono alla corrente sunnita, ma non sono settari e le alleanze tra sciiti e sunniti sono frequenti"). La realtà smentisce sempre l'ideologia.

Oggi quel luogo comune è smentito dall'iniziativa di Hezbollah. L' ha colta, in modo ineccepibile, l'insegnante israeliana Tanya Reinhart:" il momento scelto dai guerriglieri sciiti (Hezbollah) per il primo attacco, e la retorica successiva, indica che la loro intenzione era ridurre la pressione sui palestinesi aprendo un nuovo fronte. La loro azione dunque può essere vista come il primo atto militare di solidarietà con i palestinesi nel mondo arabo". Due movimenti di resistenza nazionale che attingono dall'islam l'arsenale teorico e culturale della loro lotta, uno sunnita, Hamas, l'altro sciita, Hezbollah . I pacifisti ripetono ancora gli errori commessi durante la prima guerra mondiale, da importanti dirigenti della sinistra seconditernazionalista nei confronti delle eventuali guerre nazionali delle popolazioni dominate contro gli stati imperialisti. Questa fu la risposta di Lenin: " Negare ogni possibilità di guerre nazionali sotto l'imperialismo, è teoricamente falso; storicamente è un errore evidente; praticamente equivale allo sciovinismo europeo: noi apparteniamo a nazioni che opprimono centinaia di milioni di uomini in Europa, in Africa in Asia, ecc., noi dovremmo dichiarare ai popoli oppressi che la loro guerra contro le "nostre" nazioni è impossibile"(1916).

L'attacco militare sionista contro la resistenza nazionale libanese va inquadrato nel contesto della risoluzione 1559 dell'ONU, approvata nel settembre 2005, su pressione di Bush e Chirac, che richiedeva la fuoriuscita delle truppe siriane dal Libano ed il disarmo di Hezbollah, cioè del baluardo della resistenza nazionale libanese. La prima richiesta è stata soddisfata, non dalla cosiddetta "primavera libanese" che ha eccitato le fantasie di intellettuali e dirigenti della sinistra colonialista, ma dal governo siriano impossibilitato a sostenere un attacco militare qualora non si fossero ritirate le sue truppe. Soddisfare la seconda richiesta era più complesso. Hezbollah è presente nel parlamento libanese con 14 deputati e con un radicamento sociale che ha dimostrato la sua profondità in questi giorni, perchè le capacità militari di Hezbollah dipendono dal consenso sociale che si è conquistato in questi ultimi 15 anni. Nel " Messaggio alla Francia" dei primi mesi di quest'anno, il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah, chiarì che " le armì della resistenza costituiscono un potere difensivo per il Libano, un potere che non può essere consegnato sotto nessuna pressione o intimidazione dal momento che ciò metterebbe il Libano ed il suo popolo alla mercè del fuoco israeliano, la cui malvagità i libanesi hanno provato per decenni, per privarli di qualsiasi libertà, indipendenza e del diritto di decidere il futuro del loro paese e delle prospettive di sviluppo". Il consenso dei libanesi, Hezbollah lo ha conquistato costrigendo le truppe sioniste a ritirarsi dal sud del Libano, fatta eccezione delle fattorie di Sheba. Con l'offensiva in corso il governo sionista sta cercando di eseguire la seconda parte della risoluzione dell'ONU, questa maschera ipocrita dell'imperialismo.Con questa mossa i sionisti hanno spiazzato Chirac che dopo la rivolta dei casseurs ha capito che la presenza militare francese in Libano poteva dare inizio ad un incendio, di fronte al quale la rivolta dei casseurs sarebbe stata la fiamma di un cerino.

Noi marxisti che ragioniamo realisticamente, sapendo che la guerra non è altro che la politica proseguita con le armi, ci auguriamo e auguriamo ai libanesi di battere con ogni mezzo le squadre d'assalto sioniste. Solo la sconfitta militare può provocare nello stato sionista quel sommovimento sociale, politico e culturale che può unire le masse sfruttate di questo stato con quelle arabe per farla finita con la tragedia araba iniziata con gli accordi Sykes-Picot

movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori - Ozieri

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