">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Dignità operaia

Dignità operaia

(9 Marzo 2012) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale dei metalmeccanici convocato dalla Fiom e manifestazione nazionale a Roma

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Per un sindacato di classe)

Nota informativa sul direttivo della Cgil

(11 Ottobre 2006)

Le compagne e i compagni del Direttivo della Cgil della Rete28Aprile non hanno approvato il documento del Direttivo della Cgil sulla finanziaria.
Altri due compagni, appartenenti a Lavoro Societa', si sono astenuti.

Le ragioni del nostro no al documento sono le seguenti:

1. Abbiamo considerato sbagliato che il Direttivo desse un giudizio positivo complessivo sull’impianto della finanziaria.
E’ questa infatti una finanziaria che risponde rigidamente ai dettami di Maastricht e alla scelta di rigore monetarista conseguente.

In giugno, con il Dpef, Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto al governo di non fare una finanziaria cosi' consistente, che inevitabilmente avrebbe prodotto ingiustizia.

Si era chiesto di allungare gli interventi per migliorare il debito pubblico su piu' anni, per utilizzare pienamente i risultati della lotta all’evasione fiscale, e quelli della lotta agli sprechi nella spesa pubblica.

Tutto questo non si e' ottenuto.

Si era poi chiesto di fare una finanziaria piu' bassa, attorno ai 25 miliardi di euro.

Secondo gli ultimi dati la finanziaria e' invece di 34,7 miliardi di euro, cioe' praticamente allo stesso livello previsto inizialmente nel documento di programmazione economica e finanziaria.

Non si puo' allora dire che l’impianto della finanziaria va bene e non tenere conto che le richieste principali fatte dal sindacato a suo tempo non sono state prese in considerazione.

Diverso e' ragionare sul fatto che, nell’ambito di una scelta sbagliata, si siano limitati i danni o che ci sia stato qualche cambiamento nel fisco (peraltro assorbito negativamente per molti lavoratori dall’aumento dei contributi Inps e delle tasse locali), ma dire che l’impianto della finanziaria va bene significa contraddire le precedenti posizioni del sindacato.

E’ vero che quelle posizioni non sono state sostenute con la lotta e con adeguata convinzione, tuttavia esse sono state esplicitamente enunciate.

E’ poi sbagliato, anche tatticamente, che la Cgil si appropri della finanziaria.

Siamo di fronte a una legge che ha molti problemi e costi per i lavoratori ed i pensionati, farla propria significa dare valore alla posizione della Confindustria che, falsando i dati, dice che questa e' una finanziaria troppo a favore del lavoro.

Se la Cgil sostiene che la finanziaria e' condivisibile e la Confindustria no, nelle prossime settimane il governo sara' inevitabilmente costretto a rendere la finanziaria piu' vicina alla Confindustria e piu' lontana dalle esigenze dei lavoratori.

Infine e' una scelta grave dal punto di vista dell’autonomia sindacale condividere l’impianto della finanziaria.

La finanziaria e' una legge e non un accordo sindacale, il sindacato fa un bilancio preciso sul dare e avere della finanziaria rispetto a quello che succedera' alla lavoratrici, ai lavoratori, ai pensionati.

E’ sbagliato invece che si appropri di un ruolo di sostegno alle politiche del governo.

E’ una scelta che lede l’autonomia e che espone inutilmente la Cgil e il sindacato, ai rischi dell’assimilazione con lo schieramento di governo.

Anche sul piano dell’influenza verso il parlamento, dichiarare questa piena condivisione contraddice la richiesta di modifiche alla legge.

E’ evidente che dopo questa presa di posizione la Cgil si chiama fuori da qualsiasi confronto per migliorare effettivamente la finanziaria.

Tutte queste questioni ripropongono il tema dell’indipendenza sindacale, da noi piu' volte sollevato, e della necessita' che la Cgil non si faccia travolgere dalla sindrome del “governo amico”.

2. Abbiamo poi presentato al Direttivo della Cgil la richiesta di un intervento della confederazione affinche' su particolari punti della legge finanziaria, assai dannosi per lavoratori e pensionati, si chiedesse un profondo cambiamento.

Il Direttivo della Cgil ha respinto tutte queste nostre richieste, che sono:

- Il Comitato Direttivo della Cgil chiede al Parlamento di eliminare dalla legge Finanziaria l’aumento dello 0,3% dei contributi pensionistici per il lavoro dipendente, senza alcuna altra penalizzazione per i lavoratori sulle pensioni.

- Il Comitato Direttivo della Cgil chiede profonde modifiche nelle misure decise dalla legge Finanziaria
sugli enti locali, al fine di ridurre i tagli previsti.

In questo quadro l’addizionale dello 0,3% dell’Irpef non dovra' portare ad alcun aggravio nella busta paga dei lavoratori ma, ove necessario, dovra' avvenire assorbendo corrispondente quota delle aliquote nazionali.

- Il Citato Direttivo della Cgil chiede che siano eliminate tutte le misure sui tickets definite nella legge Finanziaria.

- Il Comitato Direttivo della Cgil chiede che siano eliminati i tetti previsti dalla legge Finanziaria nella regolarizzazione del lavoro precario.

- Il Comitato Direttivo della Cgil chiede l’eliminazione dalla legge Finanziaria dell’aumento del bollo per le auto non Euro4, nonche' dell’aumento delle accise (imposte) sui carburanti.

- Il Comitato Direttivo della Cgil chiede una consistente riduzione della spesa militare complessiva nella legge Finanziaria, per utilizzare le risorse cosi' liberate per potenziare la spesa sociale.

- Il Comitato Direttivo della Cgil chiede che sia garantito in maniera assoluta il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di libera decisione sull’utilizzo e sulla collocazione del Tfr.

3. Sul Memorandum sulle pensioni, la segreteria ha sostenuto che esso non e' un accordo, ma solo un’indicazione sui temi del futuro confronto.

Abbiamo allora presentato un emendamento che diceva esplicitamente che quel testo era solo un’agenda di lavoro, che non impegnava in alcun modo le posizioni del sindacato e soprattutto non prefigurava disponibilita'.

Inoltre chiedevamo di vincolare ogni ulteriore passo a una piattaforma sottoposta al voto di lavoratrici, lavoratori e pensionati.

Anche questo emendamento e' stato respinto a maggioranza.

4. Abbiamo inoltre chiesto, senza porre la richiesta in votazione, di effettuare una consultazione tra le iscritte e gli scritti della Cgil, entro la fine dell’anno, per affrontare i problemi delle pensioni, del mercato del lavoro e della legge 30, del sistema contrattuale.

Questa richiesta non e' stata raccolta, e per questo la formalizzeremo nella prossima riunione del Direttivo.

In conclusione, ci paiono chiare le ragioni di metodo e merito per le quali abbiamo votato contro al documento della segreteria.

La Cgil sceglie una posizione di sostegno alla finanziaria sbagliata e priva di efficacia rispetto a tanti problemi aperti.

Si sottovalutano i danni che vengono ai lavoratori dalle misure sulle pensioni, sulla sanita', sugli enti locali.

Resta fumosa la prospettiva di una consultazione mentre e' sempre piu' chiaro che da gennaio in poi ci sara' una megatrattativa che coinvolgera' pensioni, mercato del lavoro, contrattazione.

C’e' il rischio di un ritorno a una contrattazione peggiorativa di quella degli anni Novanta, in una situazione di caduta della democrazia e della partecipazione sindacale.

Abbiamo inoltre presentato al Comitato direttivo la richiesta del ritiro della firma dall’avviso comune sui callcenter, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dalla Confindustria.

Analoga richiesta e' stata presentata dal Segretario generale della Fiom e dal quello della Camera del Lavoro di Brescia.

Nonche' da Lavoro e Societa'.

Il Segretario generale della Cgil ha chiesto di rinviare al prossimo direttivo la discussione e si e' impegnato, nel frattempo, a non avviare alcuna pratica attuativa dell’intesa che, nei fatti, viene sospesa.

Ricordiamo che tutta la Rete28Aprile e' impegnata a organizzare la massima partecipazione alla manifestazione del 4 novembre, a Roma, e che nell’ultima riunione del gruppo di continuita' nazionale si e' deciso che nella settimana tra il 23 e il 29 ottobre si fara' controinformazione sulla finanziaria nei luoghi di lavoro.

Roma, 10 ottobre 2006

Rete28Aprile

4929