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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

Alfa Romeo di Arese: reintegrato in fabbrica un compagno di lavoro licenziato da Fiat Powertrain

(4 Novembre 2006)

Con una sentenza datata 26.10.2006 il giudice del lavoro dott.ssa Ravazzoni ha reintegrato al posto di lavoro Andriotta Benedetto, difeso dall'avvocato Mirco Rizzoglio dello Slai Cobas. Andriotta Benedetto fu licenziato a fine agosto a seguito di una lite verbale avuta con un altro lavoratore ed avvenuta nientemeno che un mese prima.

Nella sua sentenza il giudice fa rilevare che il provvedimento di licenziamento è smisurato rispetto ai fatti addebitati ad Andriotta e che è esagerato privare un lavoratore del proprio posto di lavoro e del sostentamento solo per una discussione, e che forse era il caso che da parte di Fiat Powertrain si fosse proceduto con dei richiami o misure disciplinari inferiori.

Dopo questa sentenza non sappiamo se la direzione Fiat Powertrain deciderà di appellarsi, anche se il comportamento avuto da Powertrain nei confronti di Andriotta ci sembra persecutorio e teso a cercare qualsivoglia motivazione o fatto per sanzionarlo disciplinarmente.

Questa convinzione la si evince da come è stato montato il tutto, da come una pur accesa discussione la si sia fatta diventare una aggressione e da come la Direzione Fiat Powertrain -imperterrita- sia andata a coinvolgere una serie di testimoni che, tra l'altro, per quanto è di nostra conoscenza, non hanno visto nessuna aggressione ma solo una accesa discussione tra lavoratori.

Gli avvocati della Fiat Powertrain, sapendo che gli elementi di accusa erano troppo deboli, pur di giustificare il licenziamento, hanno affermato che esso era stato comminato ad Andriotta per cumulo di provvedimenti.

A questo proposito c'è da chiarire che due giorni di sospensione gli erano precedentemente stati dati perché non sapeva dove mettere un timbro, e altri due giorni di sospensione perché, non avendo ricevuto la lettera di sospensione, si era presentato scrupolosamente al lavoro.

Questi fatti dimostrano che da parte dell'azienda di fatto vi è un atteg giamento persecutorio nei confronti di Andriotta e che, attraverso il suo potere direttivo, Fiat Powertrain sta di fatto esercitando un mobbing molto pesante per la vita lavorativa del lavoratore e per il suo unico mezzo di sostentamento.

Invitiamo perciò l'azienda ad avere un atteggiamento più corretto sia nei confronti di Andriotta che di tutti gli altri lavoratori della Fiat Powertrain.

Arese, 30-10-2006

Slai Cobas Alfa Romeo

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