">
Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni (Visualizza la Mappa del sito )
(20 Dicembre 2006)
In un comunicato, i compagni del Centro Popolare Autogestito di Firenze denunciano una pesante montatura messa in piedi dal ROS dei Carabinieri contro un attivista politico Fabio – arrestato nei giorni scorsi in provincia di Firenze– e contro il CPA stesso. Il castello di accuse e la gestione politico-mediatica riproduce un modello operativo ormai consueto, sperimentato …e sistematicamente smentito dai fatti.
I ROS non sono nuovi a queste operazioni che resistono all’evidenza dell’inconsistenza dei fatti solo quando trovano un magistrato disposto ad accettarne l’impianto. E’ il caso dell’inchiesta contro la Rete Sud Ribelle (in cui i ROS hanno il fatto il giro delle procure di mezza Italia per trovare un magistrato disposto a farla propria e dargli credibilità) o delle sette inchieste contro i CARC tutte finite con un nulla di fatto e che ora si vorrebbe riaprire per l’ottava volta chiedendo la collaborazione della magistratura francese.
Le esperienze del passato e quelle ancora più recenti, dovrebbero aver vaccinato la politica e l’informazione sulla strumentalità di certe inchieste antiterrorismo. Il clamore degli arresti e il corollario di indiscrezioni sembrano spesso più motivate dalla competizione tra i vari apparati (Digos, servizi, carabinieri) per ottenere prestigio, prime pagine e nuovi finanziamenti, che dall’attività investigativa.
Il tentativo di far indossare la camicia stretta degli eversori ad una struttura politica, sociale e storica come il CPA di Firenze non è una novità ma non è neanche una operazione di routine.
E’ ormai evidente anche ai più distratti la fortissima preoccupazione dei governi sulle conseguenze sociali e politiche dell’azione dei movimenti di resistenza alle misure antipopolari e al militarismo bipartizan. Il vecchio e il nuovo governo, camminano continuamente sulle uova che rompono e ne temono i contraccolpi.
Sono bastati i fischi degli operai Fiat ai sindacalisti di CGIL CISL UIL o le manifestazioni degli ultimi due mesi per rilanciare allarmismi e il clima di caccia alle streghe che ha caratterizzato il nostro paese per decenni.
La tenaglia cooptazione o repressione dei movimenti e dei conflitti sociali, sarà usata probabilmente come una clava nei prossimi mesi perché troppi sono i nervi scoperti di un esecutivo che sa bene di dover e voler disattendere anche le aspettative di chi lo ha votato. Tentare di criminalizzare chi ne contesta le scelte economiche, sociali, militari o dichiararlo espulso dalla “comunità politica” può salvare le apparenze ma non ne salva l’anima.
Esprimiamo dunque la nostra piena solidarietà ai compagni del Centro Popolare Autogestito di Firenze nella loro battaglia per smantellare la montatura di cui sono obiettivo.
Roma, 19 dicembre
I compagni di Contropiano
4017