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Al fianco delle popolazioni della provincia di Vibo Valentia

(19 Luglio 2006)

L’esecutivo nazionale dello Slai Cobas è al fianco delle popolazioni della provincia di Vibo Valentia, pesantemente colpite da inondazioni e frane.
Qui di seguito riportiamo un appello del comitato Popolare “Pro Bivona” ai presidenti di Camera e Senato con, alla fine, anche una richiesta di aiuto al nostro sindacato.
Lo Slai Cobas raccoglie questo appello e chiede allo stesso comitato Popolare “Pro Bivona” di comunicare gli estremi di un conto corrente sul quale i lavoratori possano far confluire una sottoscrizione per le popolazioni colpite.

Milano, 18-7-2006

Alla cortese attenzione dei Presidenti
della Camera e del Senato della Repubblica Italiana


Il giorno 03/07/2006 Vibo Valentia e le sue frazioni sono state colpite da un evento catastrofico: fango e acqua hanno spazzato via i paesi di Bivona e di Vibo Marina, mettendo a grave rischio anche l’incolumità dei cittadini di Longobardi, un altro paese tuttora a rischio frane.

Questo evento è stato sottovalutato fin dal principio dalla classe politica istituzionale e dalla Protezione Civile. Infatti, ancora oggi, al 12° giorno dall’evento calamitoso, ci sono zone invase dal fango e da detriti, e molte famiglie hanno le loro abitazioni inagibili. L’80% di questa popolazione ha perso tutto, considerando poi che anche tantissime piccole e medie imprese hanno subito ingenti danni e che circa 2000 lavoratori rischiano di non avere più neanche un lavoro.
Versiamo dunque in uno stato d’abbandono totale: non basta rimuovere il fango dalle strade, abbiamo bisogno di dare priorità alle prime abitazioni, alle attività produttive, ai 2000 lavoratori senza lavoro, al rilancio strutturale e alla messa in sicurezza delle zone colpite… ma in tutto questo la politica è assente. Non basta dichiarare lo stato d’emergenza per risolvere un problema devastante che ha buttato nella disperazione migliaia di cittadini. Anche perché i cinque milioni di euro stanziati dal governo per fronteggiare l’emergenza serviranno solo a pagare i mezzi per togliere il fango.

Ma l’indignazione e l’umiliazione maggiori che stiamo vivendo vengono dal costatare che a livello nazionale non si è voluto dare risonanza a questo grave evento, nonostante abbiamo avuto 4 morti. La tv pubblica ne ha fatto cenno marginalmente, le tv private hanno snobbato questo disastro, nonostante anche noi Calabresi siamo Italiani. Non si è pensato ad una raccolta fondi per le popolazioni colpite e dal responsabile della Protezione Civile, nonché dalle istituzioni regionali e provinciali si è voluto lanciare il messaggio che il problema era circoscritto, per non rovinare il turismo nella vicina Tropea.

Tutto ciò è vergognoso! Siamo arrabbiati ma non ci piangiamo addosso, perché abbiamo tanta dignità e sapremo risollevarci. Oggi dunque serve un impegno immediato e concreto di mezzi e uomini, servono interventi urgenti alle infrastrutture, vanno eliminate le situazioni di grave pericolo in diversi punti del territorio.
Vogliamo visibilità politica istituzionale per risollevare questo lembo di terra da sempre abbandonato a se stesso. Per tutto ciò, saremo lieti di essere ricevuti dai Presidenti della Camera e del Senato della Repubblica per esporre le condizioni del nostro popolo. Allo slai cobas nazionale chiedo se è possibile fare una raccolta di fondi per le famiglie colpite investendo i partiti della sinistra radicale.

Bivona, lì, 13/07/2006

Per il comitato Popolare “Pro Bivona”
Patania Giovanni

Fonte

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