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Praga. Il convitato di pietra

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(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
Usa e Russia discutono il nuovo Trattato Start. Delle armi nucleari di Israele, denunciate da Mordecai Vanunu, non si parla.

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Vicenza libera, yankee go home

(19 Gennaio 2007)

Presidio sabato 20 gennaio dalle ore 15 piazza re enzo bologna

Il governo Prodi ha deciso che la nuova base USA di Vicenza si farà, portando avanti il progetto del precedente governo di centro-destra. Questa nuova base ingloberà l'aeroporto civile Dal Molin, trasformandolo nella base logistica più importante dell'esercito americano, e ospiterà la 173^ Airborne Brigade, attualmente impegnata a massacrare il popolo irakeno.

L'Italia ha avuto sempre una presenza massiccia di truppe straniere statunitensi. In questi anni il loro ruolo non si è modificato, ossia erano e rimangono il ponte di penetrazione militare statunitense nella penisola balcanica e nel mediterraneo. Il nostro territorio è disseminato di basi che portano torture e stragi in giro per il mondo, inoltre la loro dislocazione sul territorio italiano ha provocato gravi conseguenze ambientali come il caso della Maddalena in Sardegna. Anche noi in Emilia Romagna abbiamo una presenza di truppe USA. Contro questa nuova base si è sviluppata negli ultimi mesi una massiccia mobilitazione popolare, culminata nella manifestazione del 2 dicembre, in cui oltre 30.000 persone hanno sfilato in corteo per le vie di Vicenza, "per la difesa della terra, per un futuro senza basi di guerra". Oggi le speranze di questo movimento non sono morte, ma subiscono un grave attacco da parte del centro-sinistra, rimasto ancora una volta cieco e muto rispetto alle parole d'ordine del movimento popolare contro la guerra.

La decisione su Vicenza si inserisce in una strategia di governo che non ha mai messo in discussione il ruolo imperialistico degli USA e della UE, che ha ampliato l'intervento dei militari italiani all'estero grazie al cospicuo contributo della finanziaria, e che ora potenzia la presenza dei militari statunitensi in Italia. Fra non molto si discuterà del rifinanziamento della missione in Afghanistan, chiediamo un atto coerente a chi si professa pacifista e antimperialista.

Oggi dobbiamo rilanciare il movimento no war e sostenere con forza la battaglia popolare che sta conducendo la città di Vicenza contro la base USA. Per queste ragioni invitiamo tutti e tutte a partecipare al convegno nazionale: DISARMIAMOLI - PER UNA RETE NAZIONALE CONTRO LE BASI DELLA GUERRA E LA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA', il 10 febbraio a Bologna.

No alla presenza militare USA sul territorio italiano
Per il ritiro delle truppe italiane all'estero
Contro il neo-colonialismo
Per l'autodeterminazione dei popoli

Comitato per il ritiro delle truppe italiane-Bologna

Fonte

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