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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Ticket: nuova tassa da abolire

sul diritto alla cura e all’assistenza

(13 Febbraio 2007)

Il governo dell’unione continua l’opera di devastazione del Servizio Sanitario Nazionale come, in generale, di tutti i servizi pubblici per i cittadini.

La Finanziaria 2007 oltre a sottofinanziare pesantemente la sanità pubblica e le risorse per il personale (che nei servizi è già ridotto all’osso) prevede, infatti, ulteriori ticket per i cittadini per le prestazioni presso i Pronto Soccorso degli Ospedali ed un nuovo ticket di 10 euro su ogni ricetta per gli esami di laboratorio e le visite specialistiche presso le strutture pubbliche.

Con queste disposizioni le strutture private risultano essere più convenienti, e stiamo assistendo ad una vera e propria fuga degli utenti dai laboratori pubblici.

In continuità con l’eredità del berlusconismo viene sempre più sostituito l’intervento pubblico con l’intervento dei privati, minando così il diritto alla salute come diritto inalienabile ed universale dove lo stato dovrebbe farsi garante della prevenzione, cura e riabilitazione per tutti.

Vogliamo ricordare che sono soprattutto le fasce di popolazione “meno protette”, cioè bambini, anziani e stranieri che si recano al Pronto Soccorso in orari nei quali non ci sono alternative.

L’assessore alla sanità della nostra Regione Veneto aveva annunciato, nei giorni scorsi, ricorsi alla Corte Costituzionale, dimenticandosi però…che proprio il Veneto, assieme alla Lombardia, furono le prime regioni ad introdurre, sin dal 1996, i ticket su Pronto Soccorso e medicinali !

Il ministro Turco ha quindi “scaricato” alle Regioni la libertà di agire sul ticket dei 10 euro sulla specialistica ambulatoriale: potranno scegliere se applicarlo o recuperarlo su altre tariffe.
Con questo orientamento si corre il rischio di differenziare ulteriormente i livelli di copertura nelle 21 regioni, con gravi discriminazioni che certamente ledono il principio universale della tutela della salute.

La rabbia e la frustrazione dei cittadini, come era prevedibile, si sta sfogando anche sugli operatori, vissuti come responsabili della ingiustizia subita.

Lo scorso 2 febbraio il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato il Bilancio di previsione per il 2007: nonostante lo stanziamento di 8 miliardi di euro per la sanità e l’attacco del nostro assessore alla sanità al governo, è stata comunque bocciata la proposta, avanzata da alcune forze politiche, di innalzamento del tetto di esenzione dai ticket sanitari per tutti i cittadini da 36 mila a 48 mila euro.

E’ stato, viceversa, approvato un articolato che prevede che il Veneto farà fronte alla contrazione di spesa sanitaria prevista dalla Finanziaria nazionale attraverso l’organizzazione dell’ “area vasta, sul personale amministrativo e…al di fuori del comparto sanità’”.

La RdB CUB Sanità chiede:

che il governo cancelli del tutto i ticket;

che l’assessore alla sanità della nostra Regione Veneto renda esplicite le scelte intraprese per far fronte alla contrazione di spesa sanitaria;

che gli utenti si uniscano a protestare, anche attraverso le raccolte di firme, contro l’introduzione dei ticket.


11 febbraio 2006

RdB - CUB Sanità Venezia

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