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Praga. Il convitato di pietra

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(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
Usa e Russia discutono il nuovo Trattato Start. Delle armi nucleari di Israele, denunciate da Mordecai Vanunu, non si parla.

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(No basi, no guerre)

A Vicenza uniti contro le provocazioni del governo

Amato e Rutelli delirano, il governo provoca ma il movimento è sempre più unito

(18 Febbraio 2007)

Come Confederazione COBAS accogliamo l’appello dei Centri sociali del Nord-Est ad essere a Vicenza “un grande cuore” del corteo, dietro lo striscione “Ribellarsi è giusto” e dopo la “testa” dell’Assemblea Permanente. Lo facciamo, perché, come loro, ci sentiamo nel cuore dei movimenti ma anche per realizzare la massima unità di fronte al pensiero unico di quella politica istituzionale che esalta il bellicismo e odia il conflitto sociale.

Impaurito dalla mobilitazione crescente che vuole impedire la costruzione della base Usa, il governo ha dato il peggio di sé, con i deliri repressivi dei ministri Amato e Rutelli e riesumando persino l’orrendo zombie Cossiga, che, in base ai suoi trascorsi di “sterminator” del movimento ’77, ha ricordato al centrosinistra che il PCI del suo complice Ugo Pecchioli seppe reprimere duramente il movimento antagonista di 30 anni fa e che lo stesso dovrebbe fare oggi il governo. E con un rito oramai putrido per quanto reiterato, gli apparati statali hanno scodellato una infornata di neo-brigatisti, veri o presunti, che seguivano da due anni, per potere dire che conflitto sociale e terrorismo sono contigui.

Ma questa manovra delinquenziale non ha impaurito o diviso il movimento: lo sta invece potenziando e unendo di più. Le presenze a Vicenza stanno raddoppiando nelle ultime ore e si avvicinano oramai alla cifra di duecentomila. Insieme, come “cuore" del movimento, faremo naufragare le ignobili provocazioni degli Amato-Rutelli-Di Pietro ed esplodere le contraddizioni di una sinistra governativa che pretenderebbe di tenere i piedi in due staffe di cavalli lanciati in direzione opposta: quello del bellicismo con le sue guerre, basi e spese militari dilaganti, e quello del movimento contro la guerra, che vuole imporre il ritiro di tutte le truppe, la chiusura di tutte le basi, la cancellazione delle spese militari.

Confederazione COBAS

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