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No allo smantellamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze

(19 Giugno 2007)

Lo smantellamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n. 55 del 15 giugno 2007.
Si mette in opera il primo atto del progetto, partorito dal Ministro Tommaso Padoa Schioppa, del taglio delle strutture periferiche, della revisione di quelle centrali, dell'espulsione dei lavoratori e della privatizzazione dei servizi erogati alla cittadinanza, quale obiettivo centrale da raggiungere per il contenimento della spesa e per la riduzione del deficit pubblico.
Insomma, che vi siano 270 miliardi di euro di evasione fiscale, pari al 19,2% del PIL, poco importa.
Per il governo e per il Ministro Tommaso Padoa Schioppa, il risanamento e lo sviluppo del paese, trovano significato a partire proprio dalla destrutturazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze e dall'assunzione a modello, per la futura Pubblica Amministrazione, dell'impresa e del profitto, tra le quali spicca quello delle banche.

E proprio da quel sistema bancario, così sotto accusa negli ultimi anni, che il Ministro Tommaso Padoa Schioppa ha "reclutato" il nuovo Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi del Tesoro del MEF, dipartimento questo, che esce notevolmente rafforzato dal regolamento di organizzazione approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il "via libera" allo schema di regolamento di organizzazione e la contestuale nomina della dott.ssa Giuseppina Baffi non sono una mera coincidenza, ma una strutturale necessità.
Di fronte ad una pesantissima ristrutturazione, all'applicazione di una politica di mobilità selvaggia del personale (oltre 2.000 lavoratori) e ad uno scenario intransigente nei confronti delle parti sociali, solo una persona di provata fiducia e proveniente da quel settore privato, potrà gestire "al meglio" l'intero processo.
Infatti, la dott.ssa Giuseppina Baffi, figlia dell'ex governatore della Banca d'Italia Paolo Baffi, è stata responsabile del Servizio Organizzazione e Risorse Umane di Mediocredito Centrale poi, capo dello staff tecnico dell'ex amministratore delegato di Capitalia Matteo Arpe, quindi ha assunto la guida dell'Area Risorse della banca romana, carica che ha tenuto fino ad oggi sotto la Presidenza di Cesare Geronzi.

Dopo aver aperto le porte a Capitalia consentendo alle banche del gruppo di gestire il processo generale di concessione del prestito, girovagando allegramente nella banca dati dei dipendenti pubblici, a mettere in opera lo smantellamento del MEF e all'esternalizzazione selvaggia delle funzioni, il Ministro non può che individuare proprio in quell'ambiente, la persona più adatta.
Insomma, non solo modelli industriali da importare asservendo la pubblica amministrazione al profitto e alla rendita ma, praticare anche nelle politiche del personale, la cultura dell'impresa.

La RdB/CUB continuerà la sua battaglia in difesa della centralità dello Stato e del lavoro pubblico e ad opporsi allo smantellamento del MEF, preludio nefasto per tutta la Pubblica Amministrazione.

RdB/CUB Ministero dell'Economia e delle Finanze

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