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(2 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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La settimana corta ed il contratto unico

(25 Dicembre 2008)

Contrariamente a quanto ritiene Cremaschi la proposta della settimana corta fatta dal Ministro Sacconi e subito accolta con visibile sorridente apertura da Epifani non è "chiacchiericcio mediatico" ma un nuovo attacco a quanto resta dei diritti dei lavoratori dopo gli accordi del luglio 2007 e la legge 133. Semmai c'è da dire che tutta la destra non è d'accordo. Brunetta l'ha apertamente bocciata dichiarando che non si applicherà al pubblico impiego e ci sono silenzi significativi. Letta del PD con qualche se e qualche ma (come dei resto ha fatto Epifani) si è dichiarato favorevole. Altri nella destra stanno valutando fino a che punto debbono tirare la corda in un Paese che ha i lavoratori più affamati d'Europa.

A mio parere la proposta, nel disegno dei suoi sostenitori (mi riferisco al gruppo che lavora in profondità al Ministero, alla Confindustria, in Parlamento, nella Cisl e anche negli altri sindacati e nel PD per "semplificare sino alla somma zero" i diritti dei lavoratori, vorrebbe essere una sorta di grimaldello per la precarizzazione del lavoro a tempo indeterminato. Che bisogno c'era di proporre la settimana corta alla tedesca quando abbiamo la cassa integrazione? Non c'è alcun bisogno. La messa in cassa integrazione di gruppi di lavoratori non modifica il loro stato contrattuale. Finita la cassa integrazione tornano al lavoro. Ma la proposta di Sacconi parla di una cosa diversa, di una trattativa tra le parti per cui, riconosciuto uno stato di necessità ( ricordatevi sempre c he l'Italia riconosce la necessità di oltre un milione di progetti lavorativi!!!!!) si stabilisce un regime di turnazione, di alternanza
che potrebbe essere usato per tutto il tempo che l'azienda riterrà necessario.

L'ossessione del tempo indeterminato che non fa dormire la notte Ichino, i solerti studiosi della Voce, tanti valorosi accademici e collaboratori di Sacconi e della Confindustria in qualche modo viene
esercizzata. Avremo milioni di lavoratori a settimana corta che si alterneranno nel sottosuolo di salari sempre più inconsistenti e per giunta in parte corrisposti dallo Stato?

L'altro grimaldello è quello inventato da Ichino(con Boeri?) Trattasi del contratto unico a tempo indeterminato per tutti. Che bello, che Bello, che bello!!!!!Finalmente si sono resi conto di quanta infelicità hanno creato la legge Biagi e le successive!!! Ma pensate che hanno davvero il cuore così tenero anche se siamo in climna natalizio?? Non è cosi, purtroppo dal momento che il contratto a tempo indeterminato per tutti (comune in Italia fino al pacchetto Treu)è come lo scorpione che nasconde un artiglio velenoso: abolizione dell'art.18!!!

Insomma bisogna ammettere che gli economisti engagè, gli accademici,
i grandi azzeratori del giuslavorismo sono dabbero creativi!! Caspita che fantasia, che inventiva!!!

E pensare che Epifani, dopo dieci giorni dal famoso sciopero generale, ha in mano un mucchietto di mosche e la polpetta avvelenata che gli ha mandato Sacconi ( e non è detto che i suoi amici del PD non sono pronti a manderne anche loro....)

Pietro Ancona
già dell'esecutivo cgil
già membro del CNEL

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