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(8 Maggio 2009)
Domani a Roma la rete nazionale Disarmiamoli, Semprecontrolaguerra ed altre realtà del movimento Nowar fanno appello a partecipare ad un sit in organizzato dalle 17 alle 19 a pochi metri dall’ambasciata degli Stati Uniti in Via Veneto (angolo Via Bissolati) per chiedere il ritiro immediato del contingente militare italiano dall’Afghanistan e di tutte le forze straniere occupanti, denunciando la evidente continuità tra le strategie neocoloniali e imperialiste dell’amministrazione Obama con quelle del precedente esecutivo guidato da George W. Bush. Le realtà del movimento contro la guerra ritengono doveroso manifestare la propria indignazione di fronte a una ennesima strage di civili compiuta dalle truppe occupanti che non può essere derubricata a spiacevole 'effetto collaterale'; quella dell'esercito USA sembra piuttosto una strategia militare scientificamente pianificata a tavolino mirante a colpire la popolazione civile afghana, visto che i talebani non solo non sembrano essere stati indeboliti da 8 anni di repressione e guerra senza quartiere da parte delle truppe della NATO, ma negli ultimi tempi stanno dando dimostrazione di una maggiore capacità operativa che poi si riflette in un maggiore controllo del territorio.
Affermano i promotori del sit in: "Non possono essere taciute le responsabilità delle truppe italiane, che operano proprio nel distretto di Farah sostenute e coperte da quell'aviazione militare USA che martella i villaggi afgani. Per non parlare dell'assassinio di una bambina di soli 13 ad opera direttamente dei soldati italiani solo pochi giorni fa. La classe politica italiana continua a sostenere in maniera bipartizan - PDL e PD senza differenze - una avventura militare sbagliata e dai risvolti sempre più criminali. Dopo 8 anni di occupazione militare e di sofferenze inflitte alla popolazione afghana è giunta l'ora che le truppe italiane se ne tornino a casa". (MS)
7 maggio
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