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(30 Ottobre 2009)
A dare retta al ministro La Russa quella in Afghanistan si prospetta una guerra veramente infinita, come a suo tempo proclamò l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush.
Ma a otto anni dall’inizio dei bombardamenti su Kabul, la resistenza all’occupazione si è notevolmente rafforzata e ha messo in crisi sia dal punto militare che politico gli obiettivi e le strategie della Nato e delle potenze occidentali alleate degli Usa, tant’è che più di qualche analista ed esperto militare ormai parla di guerra persa, impossibile da vincere sul campo.
Le recenti elezioni presidenziali si sono rivelate una farsa con un milione di schede annullate su 5 milioni di votanti, e la commedia del voto continuerà con il ballottaggio tra Karzai e Abdullah fissato per il 7 novembre prossimo.
Intanto sono circa 40 mila i morti civili che nessuno commemora, e dal 2001 ad oggi c’è stata una progressiva crescita, anno dopo anno, dei soldati stranieri morti.
Nell’opinione pubblica internazionale è cresciuta la convinzione che la cosa giusta da fare è porre fine alla guerra. Una posizione saggia e realistica, antagonista alla reiterata volontà delle forze politiche italiane che in maniera bipartisan votano in Parlamento il finanziamento delle missioni militari.
DOBBIAMO CERCARE DI SMENTIRE LA PREVISIONE DEL MINISTRO LA RUSSA
IL 4 NOVEMBRE GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN E IL TAGLIO DELLE SPESE MILITARI.
A ROMA ALLE ORE 15.00 MANIFESTAZIONE A PIAZZA NAVONA.
Rete nazionale “Disarmiamoli”
info@disarmiamoli.org; www.disarmiamoli.org
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