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(28 Agosto 2011) Enzo Apicella
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Per un vero sciopero generale!

Sciopero generale contro la macelleria sociale. Non pagheremo la crisi e i debiti del capitalismo!

(4 Giugno 2010)

Il governo Berlusconi ha varato una manovra da 25 miliardi di euro contenente misure che eliminano decine di migliaia di posti di lavoro, colpiscono stipendi e pensioni, attaccano la contrattazione, tagliano risorse agli enti locali, all'istruzione, alla cultura.
Gli effetti del piano di “rientro dal deficit” sono chiarissimi: i lavoratori dovranno compiere ulteriori sacrifici, diminuirà il loro potere di acquisto, peggioreranno le condizioni di lavoro e di vita e si approfondirà l’abisso esistente fra le grandi masse e l’oligarchia finanziaria.
In tal modo Berlusconi e Tremonti, dopo aver mentito spudoratamente parlando di “ripresa”, stanno intenzionalmente aggravando la crisi economica, le cui conseguenze saranno ancor più subite dagli operai con licenziamenti di massa, cassa integrazione, aumento dello sfruttamento.
Contemporaneamente questo governo reazionario sta andando avanti con lo smantellamento dei diritti conquistati con dure lotte dalla classe operaia. Il famigerato “Collegato lavoro”, con cui si vuole demolire lo Statuto dei Lavoratori, sarà approvato a breve.
Tutto ciò ancora non basta ai padroni che reclamano “misure strutturali”. Per salvare il loro anacronistico sistema vogliono riportarci indietro di un secolo a forza di ricatti occupazionali, accordi separati e diktat dell'U.E.
L’obiettivo è scaricare sulle masse lavoratrici il peso della crisi e dei debiti del capitalismo per difendere gli interessi di una minoranza di sfruttatori e di sanguisughe che continuano ad arricchirsi, a vivere nel lusso e nello spreco, con i conti correnti nei paradisi fiscali.
Infatti nessuna misura è stata presa contro i monopoli finanziari che continuano a fare profitti enormi, contro gli speculatori, gli evasori fiscali (300 miliardi annui di imponibile sottratto, pari a dodici finanziarie!), i grandi patrimoni, le rendite finanziarie, i mafiosi, i corrotti. Nessun taglio ai fondi che vanno al Vaticano, alle crescenti spese militari, alle “grandi opere” inutili e dannose, nessuna requisizione dei “tesoretti”. E poi dicono di voler combattere la speculazione!
Di fronte all'inaccettabile operazione di macelleria sociale compiuta dal governo Berlusconi è necessario che i lavoratori esprimano con forza il rifiuto di divenire le vittime di una politica al servizio esclusivo del capitalismo monopolistico.
I lavoratori non sono i responsabili della crisi e dei debiti e non devono pagarli! Che li paghino i capitalisti, i ricchi, i parassiti, coloro che ne sono i responsabili e ora ne beneficiano!
Alle manifestazioni e agli scioperi che i sindacati stanno mettendo in campo è importante che partecipi il maggior numero possibile di lavoratori. Tuttavia essi sono ancora insufficienti, poiché scioperi di categoria o parziali con manifestazioni locali non sono la risposta all'altezza della situazione.
Contro l'offensiva capitalista e la reazione politica serve la mobilitazione più decisa, unitaria e generale.
Perciò è necessario che tutti i sindacati e gli organismi sociali che si oppongono alle manovre del governo Berlusconi organizzino un primo sciopero generale nazionale di 8 ore, con manifestazione sotto Palazzo Chigi per esigere il ritiro delle misure antioperiaie e antidemocratiche.
Al tempo stesso dobbiamo denunciare e combattere la politica odiosa dell'U.E., strumento di dominio e di sfruttamento dei lavoratori e dei popoli. La migliore solidarietà che possiamo offrire ai lavoratori greci e degli altri paesi che si sono ribellati alle misure di “austerità” è quella di combattere con identica determinazione nel nostro paese la stessa politica antipopolare, fino a rompere la gabbia costruita dai monopoli europei!
La crisi non è finita, ma si aggrava. Oggi sono colpiti i lavoratori pubblici, domani sarà di nuovo il turno della classe operaia, che più di tutte le altre classi paga le inevitabili conseguenze del capitalismo.
Possiamo respingere gli attacchi della borghesia, se non ci lasciamo paralizzare dai complici dei padroni e dalla finta opposizione parlamentare. Possiamo licenziare Berlusconi con la lotta a oltranza nelle fabbriche e nelle piazze, coinvolgendo la popolazione. Non per mandar su un governo di “coesione nazionale” che continuerà la stessa politica dei sacrifici, ma per aprire la strada alla vera alternativa rivoluzionaria: un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati che darà soluzione ai problemi vitali delle masse lavoratrici e delle giovani generazioni.
Come? Socializzando i mezzi di produzione e di scambio, organizzando in modo razionale e pianificato la società, facendola finita con lo sfruttamento, il parassitismo, le guerre di rapina, la devastazione ambientale.
E’ all’interno delle lotte odierne che gli elementi migliori e più combattivi del proletariato devono compiere passi avanti nella ricostruzione del partito comunista, forza dirigente della lotta per una nuova società!

Piattaforma Comunista

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