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IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI E LA PAR CONDICIO

(21 Febbraio 2013)

In questa campagna elettorale, ormai al rettilineo finale, in molti si sono lamentati dello scarso spazio avuto sui mass media malgrado la legge sulla par condicio, che in teoria dovrebbe garantire le stesse chance a tutte le coalizioni e partiti presenti con proprie liste su almeno il 25 % della popolazione.
Si sono lamentati perfino i “piccoli” Giannino ed Ingroia, che in TV hanno avuto una presenza sproporzionata rispetto ad altri, soprattutto nei programmi di approfondimento e nei talk show.
Anche il padrone del Movimento 5 Stelle, quello che in Tv non ci vuole andare, ha avuto tempi di occupazione del piccolo schermo invidiabili: non c'è stato Tg che si sia fatto mancare un solo comizio o una sola dichiarazione di Grillo, i talk show - a cui si rifiuta di andare - hanno praticamente ritrasmesso integralmente i suoi monologhi di piazza.
Il Partito Comunista dei Lavoratori ha, invece, subito un ostracismo addirittura superiore a quello delle scorse campagne elettorali (politiche, europee ed amministrative di grandi città).
Escludendo che tali discriminazioni siano dovute al fatto che non possiamo presentare in televisioni candidati belli ed intelligenti come Gasparri o La Russa, poveri ma intraprendenti come Grillo oppure eleganti come Giannino, è evidente che il PCL viene boicottato per il suo programma e per quello che rappresenta: l'unica sinistra coerente in questo paese.
I dati dell'AGCOM (l'autority nazionale sulle telecomunicazioni, organismo preposto a far rispettare la par condicio) nelle prime tre settimane hanno rilevato alla voce PCL: televisioni tempi di parola e notizia intorno al 0,5% complessivo; network radiofonici nazionali 0,0% (Rai compresa).
Nel corso della campagna elettorale abbiamo presentato all'AGCOM ben due esposti, che hanno sortito effetti nulli: ovvero l'AGCOM ha emesso richiami ed ordinanze, che regolarmente sono state quasi completamente disattese (diciamo quasi perché altrimenti avremmo avuto lo 0,0% anche in televisione).
Probabilmente a qualcuno fa più comodo pagare multe di qualche decina di migliaia di euro piuttosto che dare qualche minuto di spazio ai comunisti.
Certo va segnalato come la creme dell'informazione “democratica”, “progressista” e di “sinistra” (come Santoro, Formigli, la Berlinguer o Radio Popolare) anche questa volta abbia voluto oscurarci (tranne tardivi ripensamenti nelle ultime 48 ore di propaganda).

Bologna, 20 febbraio 2012

Michele Terra
Esecutivo naz. PCL
resp. Ufficio Stampa

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