">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

3 al giorno

3 al giorno

(10 Ottobre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Di lavoro si muore)

L’edilizia perde un altro operaio

(9 Ottobre 2004)

Francesco Iacomino, operaio edile di 33 anni morto l’altro ieri ad Ercolano dopo essere caduto dal ponteggio su cui lavorava e lasciato steso al suolo senza nemmeno il soccorso del datore di lavoro: una vicenda assurda ma “normale”, come altre centinaia di vicende che avvengono similmente in un Paese come il nostro, “sviluppato” dagli imprenditori e preservato dai sindacalisti confederali. Altro che innovazione e competitività d’impresa!

E intanto muore almeno un edile al giorno.
I dati ufficiali riferiti all’anno 2003 annoverano 215 decessi solo nel settore dell’edilizia, ma tale numero, a nostro avviso, è molto inferiore alla verità in quanto ci sono migliaia di operai edili, soprattutto stranieri, che lavorano per anni clandestinamente o senza contratto.

Chi lavora in cantiere, se è privo di permesso o di contratto e non ha testimoni, che sia italiano o no, per questo Stato non esiste. Iacomino non era clandestino ma era in nero, cosa “normale” in edilizia. Dopo la caduta, che gli ha spezzato le caviglie, egli è stato soccorso da alcuni passanti, non dai colleghi, forse questi ultimi erano già fuggiti in quanto anch’essi in nero o sprovvisti di permesso di soggiorno (o con un permesso scaduto): altra cosa “normale” in edilizia.

Il 50% della Produzione “normale” edile si basa sugli stranieri, e il 60% della categoria lavora allo scuro delle regole suddette.

Questo stato di cose deve finire!
La Confederazione COBAS è impegnata da circa due anni a dare fine a questa carneficina. Operai edili singoli e in gruppo hanno deciso di rovesciare le cose, togliere la fiducia ai Sindacati traditori e falsamente impegnati, recuperare dignità sui posti di lavoro organizzandosi in Comitati di Base.

Siamo vicini alla famiglia Iacomino e vogliamo giustizia, pertanto chiediamo a tutti gli edili e alle famiglie dei deceduti e gravemente infortunati di contattarci presso la nostra sede nazionale (Viale Manzoni 55 – 00185,Roma . tel 06.70452452) per costituire al più presto una RETE DI LOTTA E SOLIDARIETA’ che possa portare avanti non solo la memoria dei caduti sul lavoro ma una lotta dura e implacabile contro i responsabili di questa “normalità” assassina.

Roma, 7 ottobre 2004

COBAS Edilizia – Confederazione COBAS

3647