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Primarie di che ?

(21 Settembre 2005)

La vicenda delle cosidette primarie dell'Unione, previste per il 16 ottobre prossimo, e il modo con cui il nostro partito è arrivato alla partecipazione ad esse nella figura del suo segretario obbliga a qualche osservazione nel metodo e nel merito.

Nel metodo.

Riteniamo inaccettabile la scelta di portare il nostro Partito alla partecipazione alle cosidette primarie senza passare da una sede legittima di discussione e decisione.

Sul Partito è stata calata una scelta che, a nostro parere, avrebbe avuto bisogno di un dibattito interno serio sia al centro che in periferia, mentre invece questa decisione non solo non ha avuto alcun passaggio congressuale (non era forse necessario e giusto visto l'ordine dei problemi posti?), ma non è passata nè dalla Direzione Nazionale nè dal Comitato Politico Nazionale. Un metodo sbagliato su cui, da parte di tutti, a prescindere dalla collocazione di ciascuno nelle mozioni congressuali della primavera scorsa, sarebbe buona cosa riflettere con attenzione. Non è stata, in questo modo, violentata la democrazia interna ?

Nel merito.

Riteniamo che le cosidette primarie dell'Unione siano l'esatto contrario di ciò che fin qui abbiamo sempre affermato a sostegno della rappresentanza proporzionale e a difesa della Costituzione. La nostra Costituzione fa della nostra Repubblica una Repubblica parlamentare. La garanzia democratica nel nostro Paese è nel Parlamento proprio perchè è l' organo istituzionale attraverso cui i cittadini esprimono la loro sovranità. Ora, non è evidente che le cosidette primarie alimentano l'idea che i cittadini si possano pronunciare sul Capo del Governo, addirittura indicandolo, annullando, così, il ruolo e il compito del Parlamento ? Non è evidente la lesione della libera volontà del Parlamento come espressione della volontà dei cittadini ? Non è stato questo, in questi anni, un elemento dell'imbroglio berlusconiano, quello, cioè, di spacciare l'elezione del Parlamento come elezione del Capo del Governo ? Non è questa una modifica della Costituzione materiale del nostro Paese , quella che poi già oggi appare in grado di aprire le porte alla Repubblica presidenziale con tutti i rischi democratici che comporta?

Possiamo farci complici di questo grande imbroglio ? Non si alimenta, forse, in questo modo, la logica del sistema maggioritario e del cosidetto bipolarismo ? Così, invece che fare passi avanti sul terreno della democrazia, ci vediamo spuntare tra le mani la logica del presidenzialismo e del personalismo esasperato. Non solo, ma quando si cerca persino di spacciare il tutto come partecipazione dal basso siamo, a dir poco, alla demagogia d'accatto.

E tutto questo mentre nel Paese si fanno ogni giorno più pesanti i problemi dei salari e dei redditi di milioni di lavoratori e disoccupati, impoveriti forse come mai negli ultimi decenni, della precarizzazione, della Scuola pubblica, delle pensioni e della Sanità.

Su questi problemi che scelte intende fare il Governo dell'Unione dopo aver cacciato Berlusconi ? E Rifondazione a quali condizioni parteciperà al Governo ? Non si tratta infatti di condividere opzioni generiche, ma di scelte ben definite a tutela di interessi sociali precisi e determinati. Obiettivi e strumenti, insomma di cui non c'è traccia. E, a quanto pare, non siamo i soli a denunciare queste cose, visto che più di uno, a sinistra (e non certo tra gli ultimi arrivati) lo sta facendo. Così il nostro Partito aggiunge pasticcio a pasticcio : non solo si trova infilato nelle cosidette Primarie, ma è anche nelle condizioni di chiedere un voto non per un programma politico, ma per la persona del segretario. E' accettabile tutto ciò ? Noi pensiamo di no soprattutto quando continuiamo a sentire i Fassino, i D'Alema i Rutelli e compagnia sciorinare il rosario liberista sulla contrattazione, sui salari, sulle privatizzazioni, sul sostegno a Confindustria, sulle pensioni, sulla guerra che andrebbe bene se legittimata dall' ONU, sulle missioni militari italiane e altro ancora. Almenochè il nostro segretario non sia convinto di spostare a sinistra Luca Cordero di Montezemolo con annessa Confindustria, che non fa mistero di aver abbandonato la barca berlusconiana per prendere a riferimento credibile l'Unione e il suo ceto politico.

Infine un'ultima questione. Quella della raccolta delle firme per la presentazione della candidatura del segretario del nostro Partito. Che cosa mai avrebbero dovuto sottoscrivere gli elettori firmatari ? Non solo gli si chiede di dichiarare di conoscere e condividere il “Progetto” che guida l'azione politica de “L'UNIONE”, ma li si impegna a riconoscere e sostenere lealmente il candidato che risulterà vincitore della “Primaria2005”. E dov'è il cosidetto Progetto dell'Unione che si dovrebbe dichiarare di conoscere ? Non dice lo stesso Bertinotti che bisogna ancora determinarne i contenuti e in nome di questo chiede di essere votato? E che dire di un Partito come il nostro che fa sottoscrivere una dichiarazione di lealtà al candidato vincitore ? Ma che scempio è tutto questo?

No, simili derive sono inaccettabili.

Noi pensiamo che la strada maestra sia quella di moltiplicare gli sforzi per costruire in tutti i settori mobilitazioni e lotte chiarendo da subito che anche un eventuale governo di centrosinistra dovrà fare i conti con esse.

Questo cercheremo di fare con le nostre modeste forze.

Luigi Bozzato - Segretario PRC Rovereto (TN) e membro CPF Trentino
Max Frapporti - Direttivo PRC Rovereto (TN) e membro CPF Trentino
Giuliano Eccher - Direttivo PRC Rovereto (TN)
Antonio Mura - Segreteria Prov. Trentino, membro CPF Trentino e Direttivo Rovereto
Enrico Modena - Membro CPF Trentino
Sara Volpato - Membro CPF Trentino e Direttivo Rovereto
Costantino Avanzi - Direttivo PRC Rovereto

Fonte

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