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L'esercito "più morale del mondo"... festeggia

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(17 Settembre 2009) Enzo Apicella

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I nostri soldi… le loro armi!

Il Governo sui fondi PNRR vuole mano libera e pone la fiducia per sottrarsi ai i controlli della Corte dei Conti. (magistratura contabile). Così sui giornali:

(8 Giugno 2023)

nuovo si cobas

Il Governo sui fondi PNRR vuole mano libera e pone la fiducia per sottrarsi ai i controlli della Corte dei Conti (magistratura contabile). Così sui giornali:

I giudici: “Così non si tutela la legalità”.
Meloni: “Ho fatto come Draghi” .
Provenzano PD “È fuga dai controlli, la destra porta l’Italia alla deriva ungherese”
I Magistrati. i“Sul PNRR la legalità è a rischio”.
Europrocura: “L’Italia lede l’indipendenza dei giudici”ETT

I proverbiali ladri di Pisa litigano solo dopo la rapina, ma una nuova comunione d’intendi viene riproposta per la rapina successiva e le faide istituzionali sono presto dimenticate.

Questo subitanea conciliazione si spiega perché da qualche parte un Dio della guerra deve esistere.
Deve esserci, altrimenti perché i nostri politici ci stanno chiedendo di fargli tanti sacrifici?
Prima le sanzioni alla Russia, poi l’”inflazione” (ovvero la speculazione sui prezzi del gas e, a cascata, sui prezzi di ogni altro bene!).
Poi, ancora, l’obiettivo di aumentare la produzione di armi, fino a raggiungere il 2% del PIL in ogni Paese europeo.
Quel Dio chiamatelo Marte o chiamatelo USA: noi lo chiamiamo capitalismo.
Il fatto importante è che quel Dio esiste. Di Pace, ovviamente, non vuole parlare. E di sacrifici non è mai sazio.

La sua ultima richiesta è quella di destinare una parte del PNRR (che, in teoria, avrebbe dovuto essere la risposta dell’Unione Europea ai disastri prodotti dalla Pandemia) alla produzione di armi e munizioni, destinate ad alimentare il macello in Ucraina!
E’ andata così: la NATO ha dato l’ordine di produrre più proiettili e, prontamente, il Parlamento UE ha votato a larghissima maggioranza la sottrazione di fondi a scuole, ospedali, infrastrutture ecc. E li ha destinati alla produzione di armamenti!
Si tratta di denaro pubblico, quello versato dai lavoratori europei. E indovinate in quali tasche finirà?
Ma certo… nelle tasche di gruppi privati, che, facendo affari sulla produzione di armi, hanno tutto l’interesse a fare in modo che la guerra duri a lungo e, magari, si allarghi pure al Pacifico e alla Cina!

Sarebbe da ingenui pensare che questi adoratori di Marte si accontentino: per loro, questo, è solo l’inizio.
Perché nulla costa più di una guerra e nulla garantisce loro maggiori profitti.
Quindi di sacrifici ne chiederanno altri ancora, sempre più gravosi.
E, già che ci sono, siatene certi, ne approfitteranno per abolire -con la scusa delle loro guerre- decenni di conquiste dei lavoratori, modellando la società in modo tale che ci siano sempre meno vincoli a frenare la loro avidità.

Dunque non bisogna farsi distrarre dalle pantomime fra governi che non governano e opposizioni che fingono di contrastarli: se sono per la guerra sono dalla parte di chi dalla guerra trae profitto: ne sono i servi.

Mentre dire NO alla guerra e ai sacrifici che ci vengono imposti significa difendere direttamente gli interessi dei lavoratori: i nostri interessi!

UNIAMO LE FORZE. GUERRA ALLA GUERRA
Domenica 11 giugno ore 10.00 assemblea a Milano Auditorium Teresa Sarti Via Ca’ Granda 19

si cobas

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