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(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
Presentato il report Inail: gli omicidi sul lavoro nel 2009 sono stati 1021

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(Di lavoro si muore)

Ennesimo schiaffo ai morti di profitto: la patente “a punti”

(28 Febbraio 2024)

firenze e patente a punti

La morte dei 5 operai sepolti sotto una trave nel cantiere Esselunga a Firenze (dove operavano decine di imprese in un marasma inimmaginabile) ha portato, come sempre, fiumi di lacrime di coccodrillo da parte dei partiti (tutti responsabili negli anni della cancellazione dei diritti alla sicurezza dei lavoratori), dei sindacati CGIL-CISL-UIL (che da trent’anni firmano contratti bidone, che hanno accettato senza colpo ferire la precarietà selvaggia), dei giornalisti che ad ogni morte “spettacolare” scoprono qual è la realtà del mondo del lavoro fatta di supersfruttamento e di totale indifferenza per la vita dei proletari, il silenzio dei padroni che, certi della loro impunità, perseguono la loro ricerca del massimo profitto ottenuta sul sangue operaio.

Solo nel 2023 la Guardia di Finanza (dati del Sole 24 ore) ha scoperto 10.498 lavoratori totalmente in nero e 17.322 lavoratori irregolari. Sempre nel 2023 i morti di profitto sono stati 1.485, gli incidenti denunciati 585.356 e 72.754 malattie professionali, il 17% in più rispetto al 2022. A oggi, nei primi due mesi del 2024 le vittime del profitto sono già 145.
A fronte di questi numeri, il governo Meloni ha avuto una bella pensata: la patente “a punti” per le imprese, che dovrebbe entrare in funzione dall’ottobre di quest’anno. Di cosa si tratta?
Intanto il provvedimento riguarda solo il settore edilizio. Alle aziende iscritte alla Camera di Commercio verrà assegnato un “punteggio” di 30 crediti. In caso di incidente mortale i “crediti” verranno tagliati di 20 punti, di 15 in caso di inabilità permanente. Ma questi crediti potranno essere recuperati .... con la partecipazione ad appositi corsi. Siamo al supermercato della carne da macello.
Del resto già l’INAIL (che costringe i lavoratori a percorsi difficilissimi quando devono ottenere i risarcimenti a loro dovuti – come è il caso dell’amianto) dal 2022 aveva messo in atto un meccanismo simile: diminuzione dei contributi dovuti alle aziende “virtuose”, cioè “capaci di mantenere e accrescere il proprio vantaggio competitivo attraverso la sicurezza” – come recita il documento INAIL.

Ora Landini e soci strillano perché sono stati convocati troppo tardi e non hanno avuto né un confronto né il tempo di esaminare il provvedimento della ministra Calderone. Ma in questi anni, invece di organizzare lotte e scioperi contro la mattanza dei lavoratori, le soluzioni proposte da CGIL/CISL/UIL sono sempre state i “tavoli” sulla sicurezza con i padroni. E la proposta della patente “a punti” viene proprio da loro.

Se vogliamo davvero arrestare la strage dei lavoratori, se non vogliamo più morire o ammalarci per i profitto dei padroni, c’è un solo modo: organizzarsi e unirsi per ribadire, nei fatti, che A CONDIZIONI DI MORTE NON SI DEVE LAVORARE.

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Sesto S.Giovanni

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