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Sasà Bentivegna, Partigiano

Sasà Bentivegna, Partigiano

(3 Aprile 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri a Roma Rosario Bentivegna, che nel 1944 prese parte all’azione di via Rasella contro il Battaglione delle SS Bozen.

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25 Aprile 2007 - Festa di Liberazione

62° anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo

(24 Aprile 2007)

Il 25 aprile è la festa della liberazione, la fine degli orrori nazi-fascisti. Eppure, ogni anno dobbiamo toccare con mano che quella Liberazione viene intaccata da tentativi di rilettura della storia anche con semplici, apparentemente insignificanti cambiamenti dell’organizzazione della giornata commemorativa. Quest’anno, infatti, ad aprire le celebrazioni sarà una messa fatta sulla scalinata di Palazzo Barbieri, sede delle Istituzioni che dovrebbero essere laiche e pubbliche. Lo scorso anno ci hanno provato gli integralisti, con tutto il loro portato di cultura razzista e neo fascista, a trasformare il 25 Aprile nella giornata delle Pasque Verones; oggi ci prova la chiesa cattolica, col benestare del Sindaco, a proporre una riappacificazione revisionista, che è in realtà una prevaricazione gravissima. Con questo rito si oscura la Memoria dei milioni di vittime- ebrei, sinti, rom, politici, partigiane e partigiani, gay e lesbiche, portatori di handicapp-, che non hanno mai fatto professione di fede cattolica.

Come può farsi carico delle voci più diverse una chiesa che non ha mai fatto chiarezza sui suoi rapporti con le dittature nel mondo e che non ha ancora preso le distanze dai nazismi e dai fascismi, anche da quelli più recenti?

Questa è la medesima chiesa che oggi, per bocca del suo Papa, tenta di isolare e di discriminare gay, lesbiche e transessuali, esponendoli a manifestazioni di odio e intolleranza, che qualche volta si trasformano in violenze, omicidi e suicidi. Nel giorno del 25 Aprile, è chiamato ad aprire la giornata della liberazione chi ancora oggi ripropone la medesima logica che, passo dopo passo, portò ai campi di sterminio. La lista “Verona Cambiare Si Può!” trova vergognoso e offensivo che la laicità dello stato venga calpestata con una messa fatta sul territorio italiano, fuori dalle chiese già sufficentemente garantite dai concordati e dai privilegi, che i vari governi, indistintamente, hanno concesso (ultima tra le vergogne, l’esenzione dall’Ici, in un paese in cui un bambino su tre rischia di finire al di sotto della soglia della povertà).

Questo anno 200, gay, lesbiche e transessuali vedranno ulteriormente vilipesa la Memoria dei compagni e delle compagne dai triangoli rosa e neri finiti nei campi di sterminio con il rituale di una messa che sancirà, su suolo pubblico e laico, le ragioni di un Papa che, giorno dopo giorno, riscrive i presupposti del ritorno all’omofobia e all’integralismo.

Verona Cambiare Si Può
La Candidata Sindaca Laurella Arietti
www.veronacambiaresipuo.org

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