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Documento della segreteria PRC di Bologna su welfare, pensioni e governo

(1 Dicembre 2007)

La Segreteria PRC-SE di Bologna ha discusso della grave situazione nella quale si trova il Partito a livello nazionale. Quanto successo ieri in merito al protocollo su Welfare e riforma del sistema previdenziale è grave.
Il governo Prodi ha deciso di porre la fiducia su un testo che annulla le pur lievi modifiche apportate nelle commissioni parlamentari.
E’ scomparso il limite degli 8 mesi alla proroga del tempo determinato oltre i 36 mesi.
E’ ricomparso il tetto minimo delle 80 notti per essere compresi nei lavori usuranti, restringendo sensibilmente la platea degli aventi diritto. Non vengono neppure abolite forme di precariato estremo, come i Job on Call.
Nel complesso il testo su cui è stata posta la fiducia rappresenta un grave cedimento a tutte le richieste fatte da Confindustria e dai settori moderati dell’Unione. Rappresenta, anche simbolicamente, una ferita aperta nella democrazia parlamentare. Ancor più grave è che questo sia accaduto su pressione di poteri e forze esterni al Parlamento, come Confindustria.
Rappresenta, infine, un ulteriore strappo nel rapporto con milioni di lavoratrici, lavoratori e precari.
Quanto successo rende oramai evidente l’impossibilità per il nostro Partito di incidere sulla politica economica e sociale del governo Prodi. La stessa richiesta di verifica a gennaio è stata liquidata dal Presidente del consiglio come semplice ‘messa a punto’. Per queste ragioni l’ennesimo voto di fiducia su una politica in contrasto sia con il programma dell’Unione che con il sentire comune di milioni di lavoratrici e lavoratori è giustificata solo per non far scattare lo scalone Maroni.
Reputiamo inevitabile il ritiro della nostra delegazione dal Governo (Ministro e sottosegretari) proseguendo la legislatura e votando, di volta in volta, a seconda dei contenuti. L’alternativa sarebbe il continuo logoramento del nostro Partito e del nostro rapporto con i lavoratori, i precari e quanti hanno animato, in questi anni, l’opposizione alle politiche liberiste, regalando nuovi consensi alla destra liberista e populista.

Su questa base la segreteria di Bologna aprirà una discussione nei Circoli, nelle zone e in un prossimo Comitato politico federale. Invitiamo le strutture del Partito – nazionali, regionali e federali – a socializzare altri contributi e riflessioni simili.

Bologna 28 novembre 2007

La segreteria PRC di Bologna

Commenti (2)

Non ci caschiamo più

Furbacchioni, ora è tardi. Quanti 20 ottobre vi dovrete inventare per far dimenticare questi 20 mesi di folle rincorsa alla poltrona. Il programma era altro e non trattabile...era quello dell'Unione e invece parte importante dell'Unione l'ha buttato via per rincorrere Confindustria. Con buona pace per chi crede che i padroni siano modellabili e condizionabili.
Viva le opposizioni e abbasso le collaborazioni coi padroni!.

(1 Dicembre 2007)

Aldo e amici

sbiko@libero.it

lo scalone

cedere al ricatto dini è stato un errore , se fosse caduto il governo ci sarebbe lo scalone maroni , col questo governo c'è l' innalzamento del limite dell'età pensionabile , questo governo di sinistra è una grande delusione , col lavoro e le pensioni si è giocata la credibilità e la possibilità di tornare a governare , il cedere al ricatto del vostro partito vi ha tolto la possibilità di essere unico punto di riferimento del mondo deluso della sinistra , mondo che credetemi è molto vasto.
sono un turnista delle ferrovie che grazie a quella piccola modifica sulle 80 notti andrà in pensioni solo grazie ai 40 anni , di turni.
Il sindacato fa schifo , la sinistra ha tradito i lavoratori.

(3 Dicembre 2007)

paolo peccenini - milano

peccenini.paolo@tiscali.it

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