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(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Elezioni politiche 2008: è possile la presenza di una lista plurale e anticapitalista, a sinistra dell'arcobaleno?

E quindi alternativa sia al centrodestra che al centrosinistra (del tutto interni alla logica del profitto , delle guerre imperialiste, del capitale)

(4 Febbraio 2008)

Scusate a lunghezza della domanda, ma le elezioni politiche sono ormai alle porte e credo che il nocciolo della questione sia tutto nella risposta che le forze antagoniste e antisistema (capitalista) hanno dato o daranno a questa domanda.
In altri termini : dopo aver sperimentato , anche sulla nostra pelle , che la cosiddetta sinistra radicale, in realtà sinistra di governo (SD-PRC-PDCI-VERDI) ha votato tutto quello che era inumanamente possibile votare pur di restare al governo (guerre , finanziarie di lacrime e sangue per lavoratori e pensionati , l’ennesimo attacco alle pensioni e ai precari , leggi razziste,ecc..), noi della sinistra di opposizione che ha partecipato o diretto le lotte contro il governo Prodi, intendiamo utilizzare anche le elezioni politiche come strumento – certo non il principale ma comunque uno strumento importante- per proporre un alternativa di sistema al capitalismo ???
Oppure intendiamo delegare la rappresentanza parlamentare delle nostre lotte a chi ha ampiamente dimostrato di non meritare assolutamente i nostri voti avendoli usati, nei fatti, a favore del grande capitale e dell’imperialismo italiano, europeo e americano??
O –se la sinistra socialdemocratica e di governo non si presenterà con il PD perché rifiutata dallo stesso- riteniamo possibili accordi elettorali con la cosa arcobaleno o come diavolo si chiamerà???

Cosa dicono le principali forze politiche formatesi negli ultimi anni in contrapposizione alla politica socialdemocratica (e nei fatti liberista) della sinistra di governo??

Sinistra Critica propone testualmente: “Sul piano elettorale, infine, in caso di elezioni anticipate, crediamo che a sinistra dell’Arcobaleno sia necessario dare vita a una lista della Sinistra antagonista su una piattaforma avanzata di lotta e di rivendicazioni generali (sul salario, sulla ripubblicizzazione dei servizi essenziali e delle grandi strutture nevralgiche del paese – comunicazioni, energia, finanza, trasporti, informazione - sulla pace, l’ambiente, i diritti civili, la difesa dell’autodeterminazione delle donne, i diritti dei, delle migranti, un piano articolato di servizi sociali) con caratteristiche di unità e pluralità. Una lista indisponibile ad alleanze e coalizioni con il Partito democratico ma che sappia ridare fiato e prospettiva a un’alternativa di sistema. Sinistra Critica si confronterà con tutte le forze disponibili a questo progetto per poi definire una valutazione conclusiva”.

IL PCL:.” ….. in questo quadro il Partito Comunista dei Lavoratori si prepara alle probabili elezioni politiche anticipate come forza indipendente e alternativa: quale unico partito della sinistra che per due anni si è opposto al governo Prodi. Solo una sinistra che non ha tradito e non si è compromessa può garantire che non tradirà.
Peraltro la più ampia presentazione del PCL alle elezioni può rappresentare un importante volano del suo sviluppo, dell’estensione della sua presenza, del suo radicamento sociale, rafforzando il processo di costruzione del partito indipendente della classe. E questo è ciò che risponde all’interesse generale del mondo del lavoro.
Per questo non ci interessano pasticci elettoralistici senza futuro con altre linee e progetti. Per noi la scelta elettorale è subordinata alla costruzione di un partito rivoluzionario, non viceversa.
Per questo facciamo appello a tutti coloro che riconoscono l’esigenza di una sinistra che non tradisca e del suo partito a raccogliersi attorno alle liste del partito comunista dei lavoratori e a costruire con noi la sua campagna elettorale.”


Il PDAC : “Come PdAC siamo disponibili, nell'autonomia del nostro progetto rivoluzionario complessivo, alla costituzione di blocchi elettorali con tutte le forze che si collocheranno strategicamente fuori dai due poli dell'alternanza borghese e saranno pronte a costruire una ferma e reale opposizione di classe alla borghesia nei luoghi di lavoro, nelle piazze e anche in parlamento.”

La Rete dei Comunisti scrive in una sua lettera aperta:”… Da un lato le forze che hanno dato vita alla Sinistra Arcobaleno portano nei fatti a conclusione il processo avviatosi nel 1990 alla Bolognina facendo scomparire dallo scenario politico l’opzione comunista e di classe. Questa deriva non attiene solo alla scomparsa di una identità e presenza comunista ma travolge anche i principali punti di iniziativa nell’agenda politica (missioni e basi militari, emergenza salariale e protocollo del 23 luglio, resistenza all’offensiva oscurantista del Vaticano, decreto sulla sicurezza) rivelando una subalternità riformista e neo-keynesiana che ipoteca pesantemente il futuro. Dall’altro la reazione a questa deriva si manifesta più come disorientamento, disagio, disillusione, ricerca di identità che come tentativo organizzato e coerente di avviare una controtendenza. E’ in tale contesto che prendono corpo – anche inconsapevolmente - scorciatoie organizzative o precipitazioni elettoralistiche che sottovalutano passaggi decisivi e rischiano il ripetersi di esperienze già vissute con esiti fallimentari nella nostra storia recente”….e propone “….Riteniamo, diversamente, che occorra invece avviare un processo di confronto unitario tra tutte le soggettività della sinistra di classe “resistenti” o coerenti ma che non sottovalutino più o diano per scontato il rapporto con il blocco sociale antagonista.”…..” da un arco di contenuti e pratiche virtuose e concrete sul terreno dei salari e del reddito, della democrazia e dell’antimilitarismo, che si può determinare l’autorevolezza teorica e la credibilità sociale dell’opzione comunista e di classe nel nostro paese e nel XXI° Secolo, anche tenendo conto di una dimensione internazionale dei problemi che condiziona pesantemente lo scenario nel nostro paese.”

Non conosco , ma è un mio limite , la posizione del Coordinamento per l’Unità dei Comunisti e di altre forze politiche minori (in senso esclusivamente numerico) della sinistra antagonista e anticapitalista.

Mi mancano, allo stato dei fatti, le posizioni di tutti quei movimenti , organizzazioni, centri sociali, comitati, collettivi e sindacati di base che partecipato alle lotte di questi e spesso le hanno promosse e dirette (penso ai Disobbedienti, ai COBAS, alla CUB, SDL, ai movimenti degli studenti, delle donne , ai NO TAV , NO DAL MOLIN ,al PATTO DEL MUTUO SOCCORSO, ecc…l’elenco sarebbe lungo e interminabile) che , pur non avendo come loro scopo quello della rappresentanza istituzionale, presumo siano comunque interessati a condizionare il quadro politico, magari mandando qualche loro rappresentante anche nel “pollaio della borghesia”- dove vengono formalizzati tempi e modi degli attacchi contro lavoratori e cittadini decisi altrove- non fosse altro per riuscire a metterci qualche zeppa.

Dunque, con poco tempo a disposizione per decidere, le posizioni finora espresse in merito al che fare alle elezioni politiche mi sembrano tutt’altro che omogenee e chiare: si spazia dalle dichiarazioni di autosufficienza, a quelle di disponibilità al dialogo sino a quelle in cui non è ben chiaro se eventuali accordi elettorali debbano riguardare anche la sinistra di governo.

Allora , per quel che può valere , e finché siamo ancora in tempo a farlo ,voglio dire anche la mia.

Con una piccola premessa. Se si va a votare con questa legge elettorale , e così sarà, presentandosi fuori dai poli, per poter eleggere qualche rappresentante occorrerà raggiungere il 4% alla Camera e l’8% al Senato.
Se ci si presenta alle elezioni borghesi si corre su un terreno che non è il nostro, su un terreno fin cui contano di più di immagine, lustrini , nani e ballerine piuttosto che i contenuti. Ma è anche un terreno in cui , paradossalmente, visto il rifiuto sempre più diffuso della “politica” (in realtà della pessima immagine politica che sia cdx che csx danno di sé) la nostra diversità e la nostra coerenza- se presentate all’interno di un percorso elettorale che renda la nostra proposta credibile non solo sui contenuti ma anche nella “forza d’urto” o “massa critica” che riesce a mettere in campo- può , anche su un percorso difficile e in campo avverso, cogliere risultati significativi.
Del resto se ci si presenta alle elezioni lo si fa per raggiungere un risultato.
Credo che nessuno di noi pensi , dato gli attuali rapporti di forza esistenti nel sociale, di vincere le elezioni e di andare a governare ma l’obiettivo di dare una rappresentanza istituzionale (e quindi una cassa di risonanza) alla sinistra anticapitalista e antisistema, può essere ragionevolmente perseguito e potenzialmente raggiunto.
Per questo ritengo che la eventuale presentazione, in ordine sparso, di più liste comuniste e/o antagoniste, alternative alla sinistra governativa della cosa arcobaleno, sarebbe deleteria, non solo e non tanto sul piano squisitamente elettorale, ma anche e soprattutto sul piano dello sviluppo delle lotte e dei movimenti, in virtù del messaggio di settarismo, autosufficienza e minoritarismo che trasmetterebbe.
Nel contempo penso che un eventuale accordo– che ovviamente non condividerei per ragioni di merito e di metodo- con la cosiddetta Cosa arcobaleno, alla luce dei comportamenti della sinistra “radicale” di governo renderebbero del tutto non credibile qualsiasi programma anticapitalista , anche quello più avanzato e dunque – ma questo è del tutto secondario rispetto al danno generale che provocherebbe sul piano sociale- non pagherebbe la sinistra antagonista neanche sul piano elettorale. Insomma nella migliore delle ipotesi, tireremmo la volata alla sinistra di governo , facendogli prendere qualche eletto in più, senza eleggere nessuno della lista anticapitalista eventualmente apparentata al listone socialdemocratico.

Dunque , per quel che mi riguarda penso si debba lavorare a una lista unitaria della sinistra di opposizione, con un suo candidato premier (queste sono le regole della corsa , ci piacciano o no!!), con una lista formata dalle forze politiche che hanno fatto l’opposizione alla politica liberista e guerrafondaia del governo Prodi e aperta a tutte le realtà di movimento che intendano partecipare, mantenendo la loro autonomia politica e organizzativa rispetto alle forze politiche promotrici e, per
Le forze che operano in campo sindacale e sociale, anche la loro autonomia e indipendenza rispetto alla stessa lista elettorale.

Parliamone, ma facciamo in fretta perché non ci sarà molto tempo per farlo.

Milano, 4 febbraio 2008 – ore 12,00

Enrico Baroni della CUB
(ovviamente a titolo del tutto personale)

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