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(20 Settembre 2009) Enzo Apicella

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(No basi, no guerre)

Il movimento contro la guerra non è rimasto sotto le macerie della sinistra pacifinta!

(3 Maggio 2008)

Ultimi 58 giorni di raccolta firme per la Legge di iniziativa popolare contro trattati segreti, basi militari e poligoni di tiro.
Prima campagna di massa contro il governo Berlusconi!


Calate le polveri del terremoto elettorale, dal quale giustamente la nomenklatura corresponsabile delle scelte belliciste del governo Prodi è uscita azzerata, è urgente rilanciare nel paese la mobilitazione contro le incombenti scelte di guerra preannunciate dall’esecutivo della destra.

In tempi non sospetti abbiamo lanciato la proposta di una Legge di iniziativa popolare, strumento indipendente da un quadro politico inconsapevolmente sull’orlo del baratro.
In questi mesi abbiamo raccolto decine di migliaia di firme informando le popolazioni sulla volontà del movimento contro la guerra di marciare da solo, libero da ogni tipo di relazione con chi continuava ad usare lo schizofrenico linguaggio del portare la pace attraverso politiche di guerra.

Oggi il patrimonio di indipendenza che ci ha contraddistinto nella campagna per la Legge e nelle mobilitazioni precedenti è un bagaglio formidabile di esperienze e prassi politica, spendibile per indicare l’unica strada possibile a tanti militanti di base disorientati dalla nuova situazione politica determinatasi dopo il voto del 13 e 14 aprile.

La pratica extraparlamentare si impone come unica via per tutti quelli che vogliono continuare la lotta contro le guerre di aggressione, il colonialismo e l’imperialismo.
La catastrofe determinata da scelte politiche infauste, non esauribili certo nei soli 20 mesi dell’ultimo governo di centro sinistra, costringe tutti a fare i conti con l’imperativo categorico del radicamento sociale, della riaffermazione tra ampi strati di popolazione dei valori e delle culture antagoniste alle logiche mercantiliste, nocciolo duro di un sistema che produce continuamente guerra e sfruttamento.

Lo strumento che abbiamo proposto aveva e continua ad avere questo senso ed obiettivo.
In una fase di grande disorientamento abbiamo mantenuto la barra ferma sugli obiettivi storici dei comitati che in tutta Italia si battono contro le basi militari, le industrie di armi, i poligoni di tiro, le amministrazioni locali conniventi con questi traffici.
I tredici articoli della Legge, le mostre, i volantini, i dibattiti, gli incontri, i filmati, gli spettacoli teatrali, le cene sociali e le centinaia di iniziative promosse in questi mesi hanno permesso a tante realtà di mantenere una presenza viva sui territori.

Ci restano ancora due mesi scarsi per consolidare il numero di firme raccolte e rendere sicuro il risultato finale.
Usiamo questo tempo per far capire a tutti che il movimento contro la guerra non è rimasto sotto le macerie della sinistra pacifinta.

Rilanciamo in tutto il paese la campagna per la raccolta di firme per la Legge di iniziativa popolare sui trattati internazionali, le basi e le servitù militari, trasformando questi giorni nella prima grande campagna di massa contro il governo Berlusconi!

La Rete nazionale Disarmiamoli!
http://www.disarmiamoli.org

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