">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Victory

Victory

(8 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Sequestrato dalla magistratura il MUOS per violazione delle leggi sull'ambiente.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Colombia: disinformazione strategica e terrorismo massmediatico

(19 Settembre 2008)

Alcuni mesi fa Uribe è venuto in Europa ad effettuare un giro di autopromozione e sfacciata propaganda. Da allora il governo colombiano sta tentando di indurre le autorità europee a modificare nella propria prassi quelli che sono i principi dello Stato di Diritto. Vorrebbe che l'Europa assomigliasse alla Colombia, dove chi manifesta liberamente la propria opinione rischia il carcere, la tortura o la morte. In Europa abbiamo già avuto il nazifascismo e non sarà il piccolo dittatore di una repubblica delle banane a farci ritornare al fascismo nel 2008, dopo che la nostra Liberazione ci è costata 50 milioni di morti in una guerra combattuta, oltre che da molti Stati, anche direttamente dai nostri popoli attraverso la resistenza armata dei partigiani.

Uribe vorrebbe che tutti coloro che in Europa svolgono opera di informazione sulla guerra in Colombia e manifestano le proprie idee, che sono opposte a quelle fasciste del governo colombiano, vengano processati ed incarcerati come fiancheggiatori di quello che chiamano, per ragioni propagandistiche, "terrorismo". Esattamente come accadeva con Hitler e Mussolini. Il governo colombiano chiede i reati d'opinione in un'Europa che giochi una parte attiva nella guerra in Colombia, perseguitando tutti gli oppositori di Uribe indipendentemente dalla loro cittadinanza e dal loro status, confezionando mostri giuridici ad uso e consumo di un criminale piano Condor in versione europea.

La nostra associazione, che da diversi anni denuncia la brutalità e l'illegalita del regime fascista colombiano, oltre che l'illegittimità del suo governo fraudolento e del suo parlamento paramilitare, vuole ricordare che in Colombia vi è una guerra civile che dura da sessanta anni, con profonde radici sociali, di ingiustizia e oppressione, e che se il governo Uribe boicotta sistematicamente ogni tentativo di una soluzione politica non fa altro che autoaccusarsi di fronte al mondo di essere il peggior fattore di destabilizzazione regionale.

La guerra che il governo conduce contro tutte le manifestazioni di dissenso al regime, dei contadini, dei lavoratori, degli studenti, si sviluppa in un contesto in cui l'80% delle terre coltivabili colombiane è nelle mani dell'1,5% della popolazione, in cui vengono uccisi più sindacalisti ogni anno, da parte degli squadroni della morte dei paramilitari organici allo Stato, che in tutto il resto del mondo messo assieme. Storicamente ogni opposizione politica è stata sterminata extra giudizialmente come nel caso del genocidio dell'Unione Patriottica e il terrorismo di Stato contro le comunità contadine, accusate di essere il brodo di coltura della guerriglia, ha già provocato oltre 4 milioni di sfollati. Ricordiamo inoltre che l'attuale presidente Uribe, che la DEA nordamericana classifica con il n°82 nel suo elenco dei cento peggiori narcotrafficanti del mondo, è un amico di famiglia di Pablo Escobar, del cartello di Medellìn e che l'ascesa di questa banda di mafiosi della cocaina si deve in buona parte ai favori di Stato che proprio Uribe ha concesso loro a più riprese quando era sindaco di quella città e poi governatore del dipartimento di Antioquia. Se attraverso i profondi legami con la 'ndrangheta calabrese del narcosistema colombiano tutta l'Europa è stata inondata di fiumi di cocaina bisogna ringraziare in primo luogo il livello politico di tale sistema ed in particolare il suo attuale presidente.

Un paese democratico non può non vedere che Uribe è stato messo alla presidenza del governo dai cartelli del narcotraffico in "elezioni" in cui vota una percentuale che oscilla tra il 25% e il 35% dell'elettorato, assistito da un parlamento anch'esso eletto con la frode, la corruzione, l'intimidazione terroristica di massa, controllato dai paramilitari, e che mostra di non voler usare altro linguaggio che quello delle armi. Un governo fantoccio, campione universalmente riconosciuto di menzogne di ogni tipo, che si è macchiato di tutti i crimini di guerra immaginabili e di tutte le violazioni del Diritto Internazionale Umanitario, per di più presieduto da un soggetto con il curriculum di Uribe.

In un'America Latina che prende sempre più le distanze dalle politiche neoliberiste di Washington, espellendo gli ambasciatori dell'impero che, d'accordo con le oligarchie locali, fomentano divisioni autonomiste e pianificano assassini di presidenti democraticamente eletti, la Colombia rappresenta la punta di lancia ed il miglior alleato guerrafondaio degli USA nella destabilizzazione regionale. Come non elogiare la presa di posizione del Venezuela e della Bolivia nel difendere la propria sovranità e la dignità di popoli che non accettano più la silenziosa sottomissione a cui li avevano abituati i precedenti governanti corrotti? Come si può quindi non condividere l'atteggiamento del governo democratico dell'Ecuador, il cui presidente Correa, neutrale di fronte al conflitto colombiano, ha interrotto le relazioni diplomatiche con la Colombia, dichiarando che resteranno congelate fino a quando non vi sarà un governo "decente" con il quale poter parlare e riprendere gli sforzi per iniziare un processo di pace?

Infine ricordiamo che questo governo illegittimo, dopo aver bombardato lo scorso primo marzo una zona dell'Ecuador - paese che non è in guerra con la Colombia - e ucciso il diplomatico della guerriglia che lì si trovava per incontrare i facilitatori internazionali in vista di uno scambio umanitario di prigionieri tra le due parti belligeranti, ha invaso militarmente questo paese con truppe di terra, le quali hanno finito a sangue freddo i feriti del bombardamento, tra cui diversi civili, studenti messicani e un cittadino ecuatoriano, commettendo poi due furti di cadavere. In tale circostanza i militari hanno inoltre rubato ciò che era rimasto di un computer appartenuto al capo dei negoziatori guerriglieri. Questo computer è stato consegnato all'Interpol soltanto due giorni dopo i fatti ed in tale lasso di tempo è stato manomesso in diversi suoi archivi, come accertato dalla stessa Interpol nel suo rapporto scritto sull'analisi del suddetto materiale informatico.

Usando tali archivi modificati a piacimento, il governo colombiano ha scatenato un'offensiva di terrorismo mediatico internazionale, cercando di mettere in difficoltà i paesi vicini della Colombia che non vogliono essere coinvolti nella guerra civile colombiana. È stato detto che dal computer risulta che Chàvez ha dato soldi alla guerriglia, poi che li ha ricevuti, che sta aiutando la stessa a entrare in possesso di uranio per la fabbricazione di una bomba sporca e che la guerriglia ha aiutato economicamente Correa a diventare presidente dell'Ecuador. Dallo stesso computer manomesso ora si viene a sapere che la guerriglia muove delle "pedine" in Europa, tra le quali due persone identificate con i "nomi di battaglia", che sono in realtà dei nomi propri di noti esponenti politici italiani, di Rifondazione Comunista, che si sono sempre occupati alla luce del sole del conflitto colombiano nella ricerca di soluzioni politiche, come del resto non è strano che diversi capi di Stato e di Governo europei abbiano contatti con la guerriglia colombiana, avendo questa, diverse volte, inviato suoi rappresentanti in missioni diplomatiche in molti paesi. Nelle stesse "rivelazioni" sugli appoggi internazionali si fa riferimento anche ai circoli della nostra associazione e quindi risulta chiaro che il vero obiettivo di questo attacco non è solo questo o quell'esponente politico, ma tutti coloro che manifestano la propria opinione in opposizione al fascismo uribista e che denunciano il carattere criminale, mafioso, narcotrafficante e terrorista dell'agire del governo colombiano. Lo scopo è intimidire gli oppositori del governo, sia colombiani rifugiati in Europa che europei, per zittire tutte quelle voci che non si stancano di far conoscere all'opinione pubblica il vero volto del regime colombiano e le cause sociali, politiche ed economiche che originano ed alimentano la guerra civile in Colombia, contro ogni menzogna e falsificazione che viene sparsa come veleno dal governo colombiano attraverso i suoi sperimentati mezzi di disinformazione di massa. Questa campagna terrorista, diplomatica e massmediatica, non riuscirà però far tacere quell'immenso coro di voci che si adoperano nella ricerca di una Pace con Giustizia Sociale, che è alla base di qualsiasi paese che si definisca democratico. Non ci stancheremo di denunciare i crimini di un governo paramilitare che quotidianamente si beffa delle convenzioni internazionali, ma continueremo nella nostra attività di informazione per rompere quella cortina fumogena che vuole oscurare il vero volto di uno Stato criminale. Non smetteremo di mobilitarci a favore di una soluzione umanitaria solo perché qualche "giornalista" ben pagato e in mala fede ci lancia accuse e calunnie, perché crediamo profondamente che solo una soluzione politica e negoziata del conflitto porterà all'eliminazione delle cause che lo hanno generato, aprendo finalmente la strada verso una Nuova Colombia.

Associazione Nuova Colombia

2663