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Praga. Il convitato di pietra

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(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
Usa e Russia discutono il nuovo Trattato Start. Delle armi nucleari di Israele, denunciate da Mordecai Vanunu, non si parla.

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(12 Agosto 2008)

RAPPORTO SULLA TORTURA IN COLOMBIA 2008

La Coalizione Colombiana Contro la Tortura, integrata da: Asociación de Familiares de Detenidos Desaparecidos (Asfaddes), Asociación Minga,Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo, Comisión Colombiana de Juristas, Corporación Avre, Corporación Reiniciar, Fundación Comité de Solidaridad con Presos Políticos (Fcspp), Organización Mundial Contra la Tortura (Omct) e Terre des Hommes, ha dato a conoscenza i dati relativi ai casi di tortura avvenuti nel 2007. Dal rapporto emerge che nel 90.1 per cento dei casi il responsabile è lo Stato colombiano: nel 70.4 per cento per azione diretta di agenti e militari, nel 19.7 per cento per l'uso della strategia paramilitare.
Questi dati evidenziano, insieme a quelli corrispondenti ai massacri, assassinii, sparizioni forzate, sfollamenti, intimidazioni e minacce, di come il terrorismo di Stato venga metodologicamente applicato dal regime colombiano ai danni di un popolo vittima di quello che deve essere considerato come un vero e proprio genocidio.

LO STATO COLOMBIANO VIOLA LE CONVENZIONI DI GINEVRA

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha manifestato profonda inquietudine per l'uso indebito del simbolo della Croce Rossa nell'operazione che portò, lo scorso 2 luglio, alla liberazione di 15 detenuti in mano alla guerriglia delle FARC. L'uso di questi simboli è regolamentato dalle Convenzioni di Ginevra e dai suoi Protocolli Aggiuntivi. Il lavoro umanitario del CICR, come organizzazione imparziale e neutrale dipende dalla fiducia che le due parti coinvolte nel conflitto ripongono in questi accordi internazionali e, di conseguenza, in questi emblemi.
Questa "profonda inquietudine" suona però come un eufemismo davanti all'evidenza del video trasmesso dalla televisione colombiana RCN, dove si vede chiaramente un militare indossare una pettorina con il simbolo della Croce Rossa. A questo indignante, quanto criminale atteggiamento del governo colombiano, sarebbe dovuta seguire una energica condanna per quello che è considerato un crimine di guerra. Fino a quando la cosiddetta "Comunità Internazionale" continuerà a tollerare queste violazioni?

LA COLOMBIA MANDA TRUPPE IN AFGHANISTAN: PRIMO PAESE LATINOAMERICANO

La Colombia sarà l'unico Paese Latinoamericano a inviare le proprie truppe in Afghanistan. Parteciperà nell'ambito della missione della forza internazionale per il mantenimento della pace in Afghanistan (ISAF) della NATO. Rafforzerà, con una compagnia formata da un centinaio di soldati, il contingente di 800 effettivi dell'esercito spagnolo che opera nella zona di Qal-i-Naw, capitale della provincia di Badghis, al Nord-Est del Paese. La Spagna offrirà addestramento, l'infrastruttura e l'equipaggiamento alle truppe di Bogotà per quello che definisce "un aiuto impagabile".
La Spagna ringrazia e, sulla base di prove inesistenti e montature mediatiche, perseguita la militante pacifista Remedios Garcia Albert, colpevole di denunciare le violazioni dei Diritti Umani, i crimini e i massacri compiuti dal narco-governo di Uribe. Le motoseghe dell'esercito paramilitare colombiano varcheranno l'Atlantico, per portare la dottrina della guerra sporca, di cui sono maestri, al servizio della NATO.

MATEMATICAMENTE IMPOSSIBILE CHE URIBE GODA DELL'84% DEL CONSENSO

Secondo l'inchiesta realizzata dalla società Gallup Colombia Ltda, il Presidente Álvaro UribeVélez godrebbe di un 84% di popolarità a livello nazionale. La "buona immagine" del mandatario colombiano, sarebbe balzata ai massimi storici grazie all'operazione che, lo scorso 2 luglio, portò alla liberazione di Ingrid Betancourt e di altri 14 detenuti prigionieri delle FARC. Questo sondaggio è matematicamente falsato, vediamo perché:
la Colombia possiede 44.000.000 di abitanti, di cui 27.000.000 sono il suo potenziale elettorale. Uribe ha ottenuto, nell'ultima votazione, 7.300.000 voti, mentre l'astensione è stata approssimativamente del 53,2%. L'84% di 44.000.000 è 36.960.000, ovvero molto superiore agli abitanti a cui è consentito il diritto a votare. L'84% dei 27.000.000 colombiani aventi il diritto al voto equivale a 22.680.000, ovvero tre volte tanto i voti riscossi da Uribe. Se applichiamo questa percentuale alla popolazione elettorale, risulta che solo il 27% ha votato per il Presidente, mentre se la si applica a tutti gli abitanti, scende al 16,59%. Se compariamo questi dati con l'alta percentuale di astensionismo vedremo che l'83,41% della popolazione colombiana NON si sente rappresentata da Uribe e che il 73% degli elettori NON ha votato per Uribe e non condivide le sue politiche. La matematica non è un'opinione!

IL PCC DENUNCIA ENNESIMO CRIMINE CONTRO PROPRI DIRIGENTI IN ARAUCA

La Direzione Esecutiva del Partito Comunista Colombiano, denuncia il vile assassinio del dirigente regionale del Dipartimento di Arauca Luis Mayusa Prada. Riconosciuto militante della scomparsa Unión Patriótica (UP) e dirigente del Partito Comunista nella Regione, si contraddistinse come leader sindacale nel Dipartimento del Meta, dove ricoprì importanti cariche di responsabilità nella CUT (Central Unitaria de Trabajadores de Colombia) e da dove fu obbligato a fuggire per le ripetute minacce di morte ricevute. Integrava la Direzione Regionale del Polo Democratico Alternativo nella regione araucana.
Con la morte di Luis Mayusa salgono a trenta i sindacalisti assassinati nel corso del 2008. Questa sistematica mattanza vede come unico imputato il terrorismo di Stato, che imperterrito continua a mietere, metodicamente, nuove vittime tra file di coloro che rivendicano i diritti dei lavoratori, che denunciano le violazioni dei Diritti Umani perpetrati da un governo paramilitarizzato, criminale ed illegittimo, e che lottano per la costruzione di una Nuova Colombia.

RIFORME COSTITUZIONALI PROPOSTE DAL GOVERNO MINACCIANO INCHIESTE SULLA "PARAPOLITICA"

Secondo quanto denuncia l'ONG che si occupa della difesa dei Diritti Umani, Human Rigths Watch, la proposta di riforma costituzionale presentata dal Presidente Uribe, favorirebbe quei Congressisti che collaborarono con gli squadroni della morte, nei procedimenti in corso. Questa riforma sottrarrebbe alla Corte Suprema la competenza esclusiva nel processare congressisti in carica, pertrasferirla ai tribunali locali. Il testo non chiarisce a quale organismo spetterebbero le investigazioni; se ai pubblici ministeri della Procura Generale della Nazione o se ai giudici del tribunale di Bogotà. "Questa proposta non ha altro proposito che quello di aiutare i membri della coalizione che appoggia Uribe a liberarsi dalla Giustizia", ha dichiarato José Miguel Vivanco, direttore della Divisione delle Americhe di HRW.
Occorre evidenziare di come il 20% dei membri Congresso colombiano siano inquisiti per paramilitarismo; oltre 60 siano i congressisti indagati e la metà si trovino agli arresti. Tra i nomi di questi ultimi spiccano quelli di Mario Uribe, cugino del Presidente (che tentò la fuga dal Paese), e Carlos García, presidente del partito uribista della "U". Questa riforma dovrà essere approvata dal Congresso colombiano, ma vista la paramilitarizzazione dello stesso, non incontrerà grandi attriti. Esautorare la Corte Suprema dalle indagini sulla parapolitica, rappresenterebbe un ulteriore passo in avanti sul terreno dell'impunità, a beneficio dei compari di cosca di Uribe.

ALTI DIRIGENTI CANADESI RIPUDIANO IL TRATTATO DI LIBERO COMMERCIO CON LA COLOMBIA

Quattro dei principali leader sindacali, che rappresentano oltre un milione di lavoratori del settore pubblico canadese, hanno manifestato la propria contrarietà riguardo la disposizione del Canada a firmare un trattato di libero commercio con la Colombia. La decisione, presa dopo una recente visita nel Paese latinoamericano, si basa sulla constatazione delle continue violazioni dei Diritti Umani che stanno subendo i sindacalisti colombiani, sul fatto che non esista un marco giuridico che garantisca pieni diritti ad una contrattazione collettiva e che ai lavoratori pubblici venga negata la possibilità di negoziare i propri diritti. La Commissione responsabile per gli Affari e Relazioni Esteri già si pronunciò a suo tempo, nel Parlamento canadese, contro la firma di questo trattato fin tanto che il governo colombiano non abbia dato piene garanzie in materia di Diritti Umani e sindacali.
La Colombia rappresenta oggigiorno il Paese più pericoloso al mondo per l'attività sindacale. Dall'inizio dell'anno sono 30 i sindacalisti assassinati e il tragico bilancio è destinato a salire. L'annientamento dell'opposizione sociale e politica, attraverso la guerra sporca, è sempre stata la strategia impiegata dal governo come risposta alle giuste rivendicazioni popolari. Il TLC porterebbe beneficio solo alle grandi compagnie multinazionali e ai grandi investitori stranieri, oltre che ai politicanti colombiani collusi con il paramilitarismo.

Associazione Nuova Colombia

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