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La Scala

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(8 Dicembre 2010) Enzo Apicella
Contestazione e cariche della Polizia alla "Prima" della Scala

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Elemosina ai precari

(15 Marzo 2009)

Infine, dopo un gran parlare della urgenza, della necessità di tutelare i giovani dei contratti atipici, è arrivata dal governo una piccola, piccolissima elemosina. Una modesta percentuale calcolata dal Nidil-CGIL in circa il dieci per cento dei precari avrà una una tantum pomposamente definita indennità di reinserimento pari al venti per cento del "compenso" percepito. La pubblicità ingannevole e truffaldina dei massmedia mette l'accento, sottolinea sopratutto il termine "raddoppio" che suona bene come una cornucopia si fosse rovesciata piena di tintillanti euro sulla testa dei nostri giovani. Questa indennità per bontà assoluta del governo non è incompatibile con qualche lavoretto del valore comunque non superiore a tremila euro nell'anno e non dovrebbe essere superiore a duemilaseicento euro in ogni caso.

Se calcoliamo ottimisticamente in settecento euro mensili i compensi dei cocopro l'indennità non sarà superiore a millesettecento euro annuali pari a 140 euro mensili, meno di cinque euro al giorno. Una misura che allontana ancora di più dal regime dei lavoratori che hanno diritto al sessanta per cento del salario per almeno otto mesi se disoccupati ed un regime ancora migliore se in cassa integrazione. Siamo a meno di un terzo.

L'indennità per i precari potrà essere sommata a piccoli lavoretti per l'ammontare di tremila euro. La corresponsione avverrà con buoni (voucher) che saranno acquistati dai lavoratori all'Inps (se mal non ho capito) e avranno per i precari un valore pari al loro settantacinque per cento. Il resto sarà trattenuto dall'INPS e dall'INAIL.

Siamo comunque nel campo degli spiccioli, di misure che andrebbero bene per compensare le attività di giovani studenti ma che sicuramente non possono costituire una fonte di vita un salario adeguato, per i tantissimi precari spesso non più giovani spesso sposati e con uno o più bambini. Si tratta in generale di
laureati e diplomati che vengono spremuti in condizioni schiavistiche da imprese che si avvalgono di strumenti legislativi studiati da stuoli di giuslavoristi oramai specialisti nella elusione delle norme e nella introduzione di invenzioni rivolte a spogliare la prestazione d'opera di qualsiasi diritto.

Il giudizio del Nidil, l'organizzazione degli atipici della CGIL, è assai duro sulla decisione del governo mentre la CGIL si allinea tirando un sospiro di sollievo al PD che, in qualche modo, era alla ricerca di un qualche successo all'iniziativa di Franceschini per il sussidio di disoccupazione. " Si tratta di un primo passo...."

Sappiamo tutti molto bene che non si tratta di un primo passo e che resteremo distanti anni luce dalla estensione ai precari della normativa in vigore per i lavoratori a tempo indeterminato. Non ci sarà niente di niente dal momento che la linea di welfare dei due schieramenti di centro-destra e di centro-sinistra è identica: è la linea di piccole elemosine da spacciare attraverso i massmedia per misure importanti. Questa linea è stata collaudata da Berlusconi e da Prodi per i pensionati. E' la linea della socialcard con la quale
ci si fa una grande propaganda. Si dice alla gente: Con la crisi in corso, con l'indebitamento del Paese, con le difficoltà che abbiamo, come vedete interveniamo "raddoppiando" un aiuto ai precari. Il termine "raddoppio" viene ripetuta e tambureggiato in modo ossessivo. . E' un particolare insignificante il fatto che si raddoppiano spiccioli.....ma questo non viene comunicato.

Con le misure di oggi si rafforza il regime del precariato in Italia. Si dà un segnale a quanti sono interessati alla riduzione delle prestazioni INPS ed INAIL.

Naturalmente dei compensi complessivi dei managers pubblici e privati e degli stessi parlamentari non se ne parla neppure.

Ritengo che sia disonesto un Paese che permette ad una persona di guadagnare in un giorno quanto percepisce un giovane laureato o diplomato in un anno. La distanza non trova giustificazione nè materiale nè morale. Non ci può essere competenza o professionalità che valga a distanziare tanto le retribuzioni. Questo regime ferocemente classista non può essere accettato.

Commenti (1)

Sprechi pubblici

I parlamentari, al sicuro del loro posto fisso da 10000 euro mensili, credo non percepiscano la crisi. Dovrebbero governare con un contratto di somministrazione(da loro stessi approvato, dai tempi di Biagi), per periodi brevi. Dovrebbero vedersi non rinnovato il loro contratto a termine e percepire le stesse indennità di disoccupazione che tanto acclamano e decantano su tutti i giornali. Altro che pensione assicurata dopo appena una legislazione! E che dire dei compensi record di certi amministratori pubblici (assegnati ai vari enti per nomina di partito) che hanno saputo in gran parte scialacquare i soldi pubblici? (vedi Cimoli per l'ex Alitalia). Dei suggerimenti: potrebbero"tagliare" il numero dei parlamentari e dei senatori, potrebbero risparmiare sulla spesa militare facendo "rientrare" i militari stanziati all'estero(che ci costano milioni di euro). Potrebbero ridurre sia i compensi sia il numero dei migliaia di consiglieri di piccoli comuni sparsi per tutta italia. Potrebbero autotassarsi i loro sin troppo generosi compensi, ecc...

(17 Marzo 2009)

Cristian S.

kryss11@libero.it

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