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(11 Novembre 2012) Enzo Apicella

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Palestina. La pace lontana 3500 anni!

(16 Giugno 2009)

Il discorso del leader del governo di ultra destra Netanyahu è stato accolto bene dal Presidente Obama. E' un passo avanti ha detto. Non è vero. In effetti, il discorso è servito alla dirigenza israeliana per tirarsi dall'angolo in cui si era cacciata e per rilanciare la palla ad Obama ed ai palestinesi. I quali hanno reagito con irritazione su entrambi i fronti di Gaza e della Gisgiordania. Spero che la comune irritazione del Presidente Abu Mazen e di Hamas per lo spocchioso e provocatorio discorso di Netanyahu serva ad avviare un processo di riunificazione del popolo palestinese diviso dagli israeliani in collaborazionisti e "terroristi " che hanno creato una amministrazione retta da un Quisling per isolare i patrioti e aumentare a dismisura la colonizzazione della Gisgiordania oramai quasi inabitale per i palestinesi stretti in un angolo dal grosso, vorace e sanguinario cuculo israeliano. L'elettorato israeliano è fortemente condizionato ed orientato dai coloni e dalla loro ideologia di sterminio dei "bipedi parlanti". (così gli ebrei chiamano tutti i non ebrei) Hanno avuto la tracotanza di dichiararsi insoddisfatti del discorso di Netanyahu che ovviamente non riconosce il diritto del ritorno alle loro case dei profughi, proclama Gerusalemme città degli ebrei, concede ai palestinesi uno Stato-burla demilitarizzato (il monopolio della violenza deve continuare ad essere detenuto da Israele), e privo di sovranità sui cieli che lo sovrastano.

In un passaggio del suo discorso, Netanyahu ha detto che la legittimità dello Stato "ebraico" di Israele nasce non dalla Shoah ma dal fatto che gli ebrei hanno abitato la Palestina 3500 anni orsono. Gli ebrei non abitano una terra assegnata dalla comunità internazionale a risarcimento delle sofferenze patite dal regime nazista ma un luogo in cui sono stati loro antenati 3500 anni fa. Quanti hanno legato e legano l'esistenza di Israele alla Shoah sono serviti! Gli israeliani non ritengono di avere ancora bisogno dell'Olocausto per la nascita del loro Stato. Non sappiamo come risolvono il problema dei palestinesi e se ritengano o no che questi abitano la Palestina anche loro da 3500 anni! Intanto intensificano i programmi degli insediamenti colonici, continuano a tenere in gabbia la popolazione di gaza, affilano le armi per l'aggressione all'Iran dentro il quale hanno creato un forte movimento di destabilizzazione che ha già dato i suoi frutti nei tumulti di questi giorni.

Nessuna speranza di pace dalle parole di Netanyahu!

Non ci resta che sperare in un ravvicinamento di Hamas e ANP per tornare ad essere l'unico popolo palestinese che lotta per i suoi diritti e di una reazione della sinistra e dei democratici israeliani al governo fascista, razzista e genocida che li dirige. Entrambe le cose sono assai difficili e problematiche ma non c'è altra strada, non c'è alternativa.

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