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(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Capitale e lavoro)

Mobilitiamoci per la difesa dei lavoratori della Pubblica Amministrazione

(22 Giugno 2009)

Dopo aver descritto i dipendenti pubblici come fannulloni, con il decreto legislativo previsto dalla legge delega 15/2008 il Governo e il ministro Brunetta realizzano il piano di riorganizzazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione.
A farne le spese sono centinaia di migliaia di dipendenti pubblici e milioni di cittadini, ai quali il piano viene venduto come un risparmio, quando invece si taglieranno servizi pubblici e si diminuirà il personale.

Mentre l’obiettivo che sta sullo sfondo è la privatizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione, intanto il Governo vuole assicurarsi:
* TAGLI SALARIALI: parte fissa del salario sempre più ridimensionata, aumenti contrattuali irrisori (40 euro netti con gli ultimi contratti siglati), salario accessorio destinato a pochi (il 100% della produttività spetterà solo al 25% del personale) e solo con la valutazione/assenso, cioè l’arbitrio, dei dirigenti;
* TAGLI OCCUPAZIONALI: dopo il blocco del turn-over, arriva a luglio il termine ultimo per la stabilizzazione dei precari, cioè il loro benservito;
* CODICI DISCIPLINARI: veri e propri regolamenti da caserma, una serie interminabile di doveri, mentre i diritti sono ogni giorno negati. L’obiettivo è avere dipendenti disposti a dire solo “signorsì”, flessibili, servili;
* MENO SALARIO, MENO PROGRESSIONI DI CARRIERA: l’obiettivo del Governo è eliminare il meccanismo delle progressioni orizzontali e destinare le risorse solo a concorso e a una esigua minoranza di personale. In questo modo, addio alla contrattazione decentrata e alle trattative sulla produttività;
* ATTACCO AL POTERE D’ACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI E ALLA CONTRATTAZIONE SINDACALE: tra accorpamenti di comparti e rinvio a tempo indeterminato delle elezioni delle RSU, le materie oggetto di contrattazione sono ormai sparute e questo determina la debolezza dei lavoratori e prepara la loro sconfitta sul campo.

Non possiamo subire passivamente questi attacchi al salario,
all’occupazione e alla nostra dignità di persone e di lavoratori.

Battiamoci per un salario dignitoso,
che salvaguardi il nostro potere d’acquisto;
per la difesa alla contrattazione;
per la stabilizzazione di tutti i precari.


Per questo, i sindacati di base (Cobas, RdB/Cub e SdL) indicono per
venerdi’ 3 luglio
sciopero nazionale della Pubblica Amministrazione
(ultime 3 ore del turno)

Cobas Pubblico Impiego

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