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Liquidazione di Iris - Isogas Gorizia: nessuna garanzia per i dipendenti.

(10 Settembre 2009)

E' stato estremamente istruttivo assistere alla presentazione riservata ai consiglieri comunali dell'operazione cessione ramo energia di Iris. E' infatti apparso chiaro che siamo di fronte alla liquidazione di Iris senza nessuna garanzia per i dipendenti.

Quelle che sono state eufemisticamente definite “tutele” a garanzia dei livelli occupazionali, infatti, non sono costituite da null'altro che dal “passaggio diretto” dei lavoratori dei due rami d'azienda ceduti (elettricità e gas, circa 110 lavoratori) alle dipendenze della o delle società acquirenti. Ci aspettavamo clausole che li tutelassero per almeno uno o due anni. Invece nulla, solo quello che è già previsto dall'art. 2112 del codice civile. Dunque, come stabilisce la legge, la cessione del ramo d'azienda “non costituisce di per sé motivo di licenziamento”, ma nulla impedisce al datore di lavoro che subentra di operare le ristrutturazioni aziendali che riterrà opportune, con tutti i conseguenti “esuberi” che sempre si verificano in questi casi.

E' evidente, comunque, che qualcuno sta prendendo in giro i lavoratori quando parla di “precise garanzie” di mantenimento del posto di lavoro. Non esistono queste garanzie!

Sia chiaro inoltre ai cittadini goriziani che la storica sede delle ex Aziende Municipalizzate verrà venduta. E' stato affermato in modo molto chiaro e diretto che la sede di via IX Agosto costituisce un compendio immobiliare molto appetibile, evidentemente per qualche speculatore del settore. Rimarrà in Provincia di Gorizia una sola sede operativa e amministrativa, e non sarà quella di Gorizia!

Infine, secondo le intenzioni degli amministratori di Iris, la residua Iris Ambiente dovrà poi andare verso nuove aggregazioni, e la vecchia Iris verrà posta definitivamente in liquidazione.

Questo è dunque il risultato delle dissennate politiche di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici, portate avanti congiuntamente in questi anni da PD e PDL, entrambi ideologicamente convinti delle magnifiche sorti progressive del libero mercato.

Un patrimonio pubblico costruito in decenni viene svenduto al miglior offerente ed i lavoratori non hanno più alcuna certezza per il proprio futuro. Di fronte a questa prospettiva avremmo bisogno di amministratori locali coraggiosi, capaci di andare contro questa moda nefasta delle privatizzazioni, memori, ad esempio, di quanto stabilisce la stessa Costituzione repubblicana al suo art. 41 (“A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”).

Se però i nostri amministratori si dimostrano succubi, si muovano i cittadini utenti e, soprattutto i lavoratori. L'assemblea dei soci Iris che dovrebbe deliberare questo crimine si svolgerà il 2 ottobre. Fino ad allora, facciamoci sentire!

Approvato dall’ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI DEL CIRCOLO DI GORIZIA DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

(08.09.2009)

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA STRANKA KOMUNISTICNE PRENOVE Circolo di Gorizia – Goriški Krožek Via del Santo 12 34170 Gorizia – Gorica tel. e fax: 0481/532871

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