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(30 Novembre 2009)
Ultime dall’Honduras dove domenica, 29 novembre, sotto la ferula degli Stati Uniti, di Israele, dell’oligarchia parassitaria honduregna e delle forze armate uscite dalla Scuola delle Americhe, si è tentato di legittimare il colpo di Stato del 28 giugno scorso con una farsa elettorale sotto la minaccia dei fucili dei gorilla. Farsa rifiutata dalla stragrande maggioranza del popolo honduregno.
Tutto questo nel silenzio, nell'indifferenza, nel terrore del buriname italiota extraparlamentare e gruppuscolare che, accantonato l'internazionalismo, si è suicidato e va in giro blaterando di comunismo da morto malamente vivente.
Una lezione anche per coloro, come il mio interlocutore nel post precedente “Nazione”, che vedono l’universo mondo sotto la falsa, ma castrante, specie dello scontro tra potenze geopolitiche e forze più o meno occulte, con il resto dell’umanità che, svaporata la lotta di classe, sta a guardare e a subire. In Honduras c’è la più bella smentita a queste elucubrazioni disarmanti: tra quali potenze geopolitiche è il conflitto se non tra un popolo proletario e proletarizzato che si tira dietro, egemonizzandoli, anche settori dell’intellettualità e imprenditorialità borghese, e l’imperialismo USA-UE-Israele con i suoi reggicoda dell’oligarchia compradora locale? Più lotta di classe – e patriottica – di così!
Fulvio Grimaldi
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