">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Ovazione a Dublino

Ovazione a Dublino

(5 Settembre 2010) Enzo Apicella
Balir contestato a Dublino da un fitto lancio di uova. In Italia contestati dell'Utri e Schifani, in modo molto più "morbido", ma con reazioni istituzionali spropositate

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Clamori dalla Colombia

(18 Febbraio 2010)

02/02 – LE FARC RISCATTANO LA SPADA DI SIMÓN BOLÍVAR

Attraverso un comunicato all’opinione pubblica nazionale ed internazionale, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo hanno reso noto di aver recuperato la spada di Simón Bolívar.“Informiamo il popolo
colombiano, i popoli della Nostra America e del mondo che un commando delle forze speciali del Blocco Martín Caballero delle FARC-EP ha recuperato la spada da guerra del Libertador Simón Bolívar in un luogo prossimo alla città di Santa Marta”, riferisce il comunicato pubblicato dall’Agencia de Noticias Nueva Colombia (ANNCOL, http://anncol.eu/), datato “31 gennaio 2010, Anno del bicentenario del grido d’indipendenza”.
Di fronte a questa impattante notizia il regime colombiano, che manteneva sequestrata la spada del Libertador sin dalla sua morte (1830), è rimasto basito. Dal governo centrale, degno discendente di Santander (colui che tradì Bolívar svendendo l’indipendenza conquistata all’oligarchia criolla), nessuna smentita secca e perentoria, quanto piuttosto una certa reticenza ad affrontare la questione e a dare del “bugiardo” al movimento guerrigliero più antico e poderoso del continente, cosa che è solito fare regolarmente a prescindere dalle evidenze del caso.
L’unica smentita, timida e di routine, è arrivata dal capo operativo della polizia del dipartimento del Magdalena, che ha affermato di non aver ricevuto denunce di sottrazione di una copia della spada. Tuttavia, è evidente l’imbarazzo del regime e dei suoi media, che comunque non hanno potuto eludere la notizia.
Questo è l’ennesimo schiaffone dell’insorgenza alla sempre più zoppicante politica uribista della “Sicurezza Democratica”, ed è una grande vittoria per tutti i popoli latinoamericani: finalmente la spada di Bolívar è nelle mani di chi ne ha ereditato il progetto di liberazione nazionale e sociale, e non dell’oligarchia che, asservita all’imperialismo, la teneva sequestrata e nascosta.

31/01 - EURODEPUTATI ECOLOGISTI CHIEDONO ALL'UE DI INTERROMPERE LE RELAZIONI COMMERCIALI CON LA COLOMBIA

Gli eurodeputati del Gruppo Parlamentare dei Verdi hanno denunciato, in un comunicato reso pubblico a Madrid il 26 gennaio scorso, la collaborazione dell'Unione Europea con la Colombia , “un paese che non rispetta i diritti umani,
né le convenzioni internazionali in ambito sociale ed ambientale sottoscritte dalla UE”.
I Verdi ricordano che nel 2009 sono stati assassinati in Colombia 37 sindacalisti, ovvero circa il 70% dei sindacalisti uccisi in tutto il mondo.
“L'intento della Colombia di nascondere i morti e presentarsi come uno dei grandi difensori dei diritti umani è assolutamente inutile”, segnalano nel comunicato.
I Verdi, che rappresentano la quarta coalizione, in termini numerici, all'Europarlamento, ricordano che negli Stati Uniti i congressisti democratici già dal 2006 hanno bloccato gli accordi di libero commercio con la Colombia , e che anche in Canada e Norvegia le negoziazioni sono congelate, e che questi paesi hanno chiesto all'UE di fare lo stesso.
“E' vergognoso che l'Unione Europea, che si vanta di essere un campione della difesa dei diritti umani, faccia meno degli Stati Uniti”, segnala nel comunicato l'eurodeputata francese Catherine Greze.
La parlamentare ritiene che la Presidenza di turno della UE, spagnola, voglia concludere gli accordi commerciali per presentarli “come una vera vittoria” al vertice sull'America Latina del mese di maggio.
Finalmente anche in Europa qualcuno, a livello istituzionale, sembra accorgersi della terribile situazione che vive la Colombia , governata illegittimamente da una cosca di mafiosi collusi col paramilitarismo ed il narcotraffico, e della feroce repressione antisindacale che il governo, appoggiato dai paramilitari di Stato, impone costantemente in difesa dei privilegi dell'oligarchia e delle multinazionali.

05/02 - SCOPERTA LA PIU' GRANDE FOSSA COMUNE IN COLOMBIA

Un'altra macabra scoperta nei pressi di La Macarena , un paese a 200 km a sud di Bogotá, dove è stata rinvenuta quella che si ritiene essere la più grande fossa comune sinora rinvenuta in Colombia, con circa 2000 corpi non
identificati, interrati dall’esercito nei pressi del cimitero.
Il sindaco di questa località, Eliécer Vargas, si è affrettato a negare l'esistenza di questa fossa: “E' una pura menzogna”, ha affermato il politico, appartenente al Partito Conservatore, che fa parte della coalizione uribista: “A La Macarena non c'è alcuna fossa comune”.
Secondo le denunce di ONG e della stampa internazionale, i paramilitari di Stato ed i militari hanno assassinato, smembrato ed interrato in questa fossa civili senza nome; alcuni di essi probabilmente sono “la moltitudine di leader sociali, contadini e difensori delle comunità che sono spariti senza lasciare traccia”, secondo quanto riportato dalla popolazione locale a Jairo Ramírez, del Comitato Permanente per la Difesa dei Diritti Umani.
Alcune settimane fa Ramírez si era recato sul luogo con una delegazione di parlamentari inglesi. “Quello che abbiamo visto è stato agghiacciante”, ha dichiarato al giornale spagnolo Público, aggiungendo che si tratta di “un'infinità di corpi, e in superficie centinaia di placche in legno, bianche, con l'iscrizione NN e con date dal 2005 ad oggi”.
Nonostante ciò, il sindaco di La Macarena ha riferito che, come in tutti i paesi, c'è un cimitero ed è lì che “ci sono 2000 corpi di morti degli ultimi cinquanta anni. Probabilmente alcuni non sono identificati”.
“Il governo non intende indagare”, ha affermato il sociologo Alfredo Molano al giornale spagnolo, segnalando che “nemmeno negli anni Cinquanta c'è stata in Colombia tanta brutalità come quella che mostrano le azioni dei paramilitari”. Secondo Molano, “il governo permetterà solo che vengano alla luce alcune tombe”.
“Queste sono affermazioni sensazionalistiche dei giornalisti, che vogliono danneggiare l'immagine di La Macarena ”, ha sentenziato il sindaco Vargas cercando di coprire il Sole con un dito.
La scoperta di alcune fosse comuni nel paese è stata resa possibile dalle confessioni di paramilitari, rilasciate per ottenere gli (ingenti) benefici della Legge di Giustizia e Pace, voluta dal governo Uribe, vero e proprio colpo di spugna per gli orribili delitti commessi dai gruppi di estrema destra.
Recentemente, John Jairo Rentería, alias “Betún”, ha rivelato ad un magistrato di aver smembrato ed interrato “almeno 800 persone” nella tenuta Villa Sandra, dipartimento del Putumayo.
Il cinismo dei politici sodali del narcopresidente Uribe ha dell'incredibile; e dal loro capo questi criminali in giacca e cravatta hanno imparato a mentire spudoratamente, anche di fronte all'evidenza dei fatti, ben sapendo di avere a disposizione i media oligarchici pronti ad amplificare e ripetere all'infinito le loro falsità. Decine di migliaia di desaparecidos semplicemente non esistono; le fosse comuni sono un'invenzione giornalistica. La violenza, che permea la società colombiana ed è scatenata dal governo contro gli oppositori politici, sindacalisti, difensori dei diritti umani, studenti, contadini, un dato “in diminuzione”, a dispetto di tutte le statistiche che affermano il contrario. Ma un regime fascista e corrotto, marcio dalle sue fondamenta, è destinato a crollare miseramente, e i responsabili di questi efferati crimini dovranno rendere conto al popolo colombiano delle loro malefatte.

13/02 - SINDACATI COLOMBIANI CONVOCANO UNA GIORNATA DI PROTESTA CONTRO I DECRETI DI EMERGENZA SOCIALE

Le confederazioni sindacali CUT, CGT, CTC e la Confederazione dei Pensionati hanno indetto una manifestazione contro i decreti di emergenza sociale voluti dal governo, per l'assenza di una politica sull'occupazione e contro il
precariato, per venerdì 26 febbraio.
I rappresentanti sindacali hanno riferito, in un incontro con la stampa, di voler chiamare i lavoratori ed i membri di organizzazioni sociali a protestare nelle principali piazze e vie delle città colombiane mediante concentramenti, marce e meeting.
I manifestanti si dirigeranno inoltre di fronte alla sede della Corte Costituzionale perché “venga rimossa la dichiarazione di emergenza sociale con i relativi 15 decreti” e di fronte al Congresso per un controllo politico su queste misure.
Le centrali sindacali rigettano la rielezione presidenziale, propongono una soluzione politica del conflitto armato che insanguina il paese e propendono per un accordo umanitario che permetta la liberazioni dei prigionieri in mano della guerriglia e dei prigionieri politici nelle carceri del regime.
L'iniziativa conta sull'appoggio del Polo Democratico Alternativo e del Partito Comunista, il quale ha chiesto ai suoi comitati nel paese di contribuire ad organizzare le proteste insieme alla classe lavoratrice.
Si intensificano dunque le manifestazioni in tutto il Paese contro il governo del narcopresidente Uribe, un governo illegale e illegittimo che con i suddetti decreti sta dando la spallata finale al pressoché estinto sistema sanitario nazionale.

Clicca qui leggere gli altri "Clamori dalla Colombia"
http://www.nuovacolombia.net

Associazione nazionale Nuova Colombia

3438