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Savona: la LIDL condanna per attività antisindacale

un esempio per i 2700 dipendenti delle 300 filiali italiane

(12 Luglio 2003)

Il gruppo Lidl offre prezzi sempre più stracciati, martella i consumatori con campagne pubblicitarie su giornali e tv nazionali ma il lavoro dei dipendenti è durissimo, senza il rispetto dei part-time, della legge 626 sulla sicurezza e con straordinari selvaggi, fino a 14 ore di seguito. Per risparmiare, la ricetta è facile: trasformare le cassiere in robottini, imponendo di sbrigare un cliente al minuto, togliere loro le sedie per farle lavorare più in fretta, fare schiacciare i cartoni con i piedi anziché con le apposite presse. E via flessibilizzando. A riprova del poco rispetto per i diritti dei lavoratori, una recente condanna per attività antisindacale a Savona.

Nel punto vendita di Albenga, infatti, c'è un organizzatissimo pool di lavoratrici che non si è fatto mettere i piedi in faccia e ha costruito negli ultimi anni un'attività che potrebbe essere offerta ad esempio per i 2700 dipendenti del gruppo, distribuiti nelle 300 filiali italiane. Dieci cassiere hanno saputo tenere testa alla catena di hard discount più diffusa in Europa, con 4.500 filiali nel continente e oltre 45 mila dipendenti in organico, di proprietà del potente gruppo tedesco Schwarz. La condanna inflitta alla Lidl dal tribunale di Savona è di pochi giorni fa.

La delegata della Filcams Cgil Felicita Magone ne ha viste di cotte e di crude dal 1992, anno in cui è stata assunta alla Lidl con un contratto part time di 20 ore, 4 ore per 5 giorni. Innanzitutto l'azienda non ha mai rispettato il part time: sul contratto è scritto un orario fisso, ma i capi hanno sempre preteso di cambiare i turni il giorno prima, o addirittura di chiamare a casa lo stesso giorno per farli lavorare all'ultimo momento. Solo dopo le proteste hanno ottenuto la programmazione mensile degli orari.

Qualche anno fa la Lidl impose di sbrigare 240 clienti in 4 ore, ovvero un cliente al minuto, e c'erano ancora i codici da battere manualmente. E per velocizzare il lavoro, hanno tolto anche le sedie. Ci sono voluti mesi di lotte per ottenere i guanti antinfortunistici e le presse per schiacciare i cartoni. I dipendenti sono pressati in tutti i punti vendita.

Gli stessi capifiliale, in molti casi, sono i più torchiati: lavorano fino a 14 ore al giorno, mentre a tutti gli addetti viene imposto, violando il contratto, di fare anche le pulizie dei gabinetti e dei piazzali antistanti i negozi.

Centro di documentazione e lotta - Roma

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