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Una base della Marina Russa a Tartus: Cavallo da battaglia sullo scacchiere mediorientale di Marco Zoboli

(5 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Una base della Marina Russa a Tartus: Cavallo da battaglia sullo scacchiere mediorientale

di Marco Zoboli


Il comandante in capo della marina dell'Armata di Russia, Vladimir Visotski ha reso pubblica la notizia di un forte riposizionamento militare presso la base siriana di Tartus. Tartus ha rappresentato per la Russia la prima base navale al di fuori dei propri confini, simbolicamente importante nel sancire la nuova alleanza strategica con la Siria e Turchia, ma materialmente limitante come infrastruttura, inadeguata ad ospitare incrociatori e portaerei in modo permanente. Così la notizia che aspettavamo è arrivata... Il porto siriano verrà ampliato e entro il 2012 sarà in grado di ospitare un'intera flotta "pesante", nell'anno successivo, al termine dei lavori, Tartus potrà divenire una base permanente per l'Armata del Sud (stando alla nuova riforma militare entrata in vigore nel giugno scorso), con ingenti capacità operative. La Russia sta lentamente tessendo la propria presenza militare nell'area, il vuoto lasciato dall'egemonia statunitense in Medio Oriente viene colmato dalle potenze emergenti che con l'appoggio di Mosca e Pekino tendono alleanze volte ad isolare Israele e a mantenere a dovuta distanza le potenze europee sempre più inaffidabili e succubi del decadentismo del Patto Atlantico la cui via crucis è lungi dal terminare sui vari fronti aperti.
Tartus è la prima base navale, ma non sarà l'ultima, anche la Turchia si è resa disponibile a ospitare la Marina militare russa, la Turchia in questi mesi si è resa protagonista di un'attivismo sullo scenario internazionale senza precedenti, il suo asse con Teheran e Damasco si sta rafforzando, lo strappo con Israele e l'appoggio al nucleare civile iraniano dimostrano con quanta determinazione la Turchia di oggi stia guardando a est; del resto l'ombrello atlantico quando l'acqua arriva alle ginocchia serve a poco e la Turchia lo ha compreso bene ergendosi al fianco di Mosca nella guerra dei tubi con l'Europa....

Ma torniamo a Damasco. Dopo il "tradimento" della causa araba da parte della Russia con la scomparsa dell'Urss, i rapporti tra i due paesi rimasero congelati sino al cambio radicale nella politica estera di Mosca con Putin, che cancellò il debito di Damasco di circa 10 miliardi di euro in cambio del ripristino delle commesse militari. Oggi la Siria acquista caccia Mig 29, sistemi antiaerei Strelets, Pantshir S1 e Buk-M2...

ed esercita pressing su Mosca per ottenere sistemi missilistici S-300 e Iskander 2, gli stessi sistemi missilistici promessi e non mantenuti a Teheran. Ci sono armi che conviene vendere e altre la cui ricchezza intrinseca è rappresentata dalla minaccia potenziale della loro vendita sull'equilibrio militare nell'area Mediorientale...

Gli interscambi commerciali tra la Russia di Medveded e la Siria di Bashar hanno raggiunto nel 2009 il miliardo di dollari, non è solo il settore militare a essere saliente ma anche quello energetico. Recentemente la compagnia petrolifera Tatneft ha varato il progetto comune di estrazione petrolifera a Kishma, nel sud, che si aggiunge a quello in essere dell'impianto di trasformazione di gas vicino a Homs, per opera dell'impresa Strointransgaz.

L'incrociatore Pietro il Grande ha attraccato pochi giorni fa a Tartus nel tripudio generale delle autorità siriane. Forse perché rappresenta in modo tangibile il mutare dell'equilibrio militare in Medio Oriente.

www.contropiano.org

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